28 Gennaio 2024

Le autorità politiche commemorano il Giorno della memoria

Fonte:

Corriere della Sera

Autore:

Paola Di Caro

La condanna della Shoah Meloni: crimine nazifascista

Fontana: orrore e ferocia da non dimenticare mai. La Russa: male assoluto. Le parole di Mattarella? Importanti

ROMA Il giorno dopo il duro monito di Sergio Mattarella, che ha chiamato in causa le responsabilità dirette del fascismo per la Shoah e ha avvertito dei rischi di un nuovo «culto del capo», la politica risponde compatta e grida il suo no a ogni forma di antisemitismo. La Giornata della memoria cade in un momento di drammatica crisi in Medio Oriente, con il governo israeliano criticato da pezzi di opinione pubblica del suo stesso Paese e di quelli occidentali, e l’anniversario si celebra in un clima particolare. Ma alle parole del capo dello Stato rispondono tutte le istituzioni e i leader di partito. A partire da Giorgia Meloni, che da tempo ha esplicitamente condannato le leggi razziali del 1938 del regime fascista, e ribadisce la sua posizione: «L’antisemitismo è una piaga da estirpare. E noi dobbiamo lavorare per combatterla in tutte le sue declinazioni, vecchie e nuove. È una priorità di questo governo». La premier in particolare sembra prendersela con le manifestazioni contro Israele: «Il feroce attacco di Hamas del 7 ottobre scorso ha scatenato una nuova ondata di odio contro il popolo israeliano e ha rinvigorito quei focolai di antisemitismo, che non si erano mai spenti del tutto e hanno trovato nuovo vigore, spesso nascosti dietro la critica alle scelte del governo israeliano». Poi, la dichiarazione più forte: ricordando che è stato il suo governo a istituire il Museo della Shoah, dice che sarà determinante affinché «la malvagità del disegno criminale nazifascista e la vergogna delle leggi razziali del 1938 non cadano nell’oblio». Netto anche il presidente della Camera Lorenzo Fontana: «Non dimenticare mai l’orrore della ferocia nazifascista». Ignazio La Russa rinnova «il sentimento di sincera vicinanza al popolo ebraico» inchinandosi «alla memoria di chi non c’è più. La Shoah è senza ombra di dubbio il male assoluto, una tragedia immane, il simbolo di un odio bestiale che mai più deve ripetersi». Per il presidente del Senato «è necessaria, anzi indispensabile, una memoria condivisa che ripudi con forza ogni forma di odio, razzismo, antisemitismo e antisionismo». La Russa non esita a definire «importante» il discorso di Mattarella. Provocando la reazione polemica di Osvaldo Napoli (Azione): «Allora condanni il fascismo nella sua totalità». I vicepremier Antonio Tajani (FI) e Matteo Salvini (Lega) rilanciano l’impegno «contro l’antisemitismo». Ministri, parlamentari, esponenti di FdI a tutti i livelli non fanno mancare le loro parole per onorare la Giornata della memoria, ma la sensazione è che non si voglia dare seguito alle polemiche sul ripudio del fascismo tout court. Anzi, nel centrodestra l’accusa di antisemitismo viene piuttosto rivolta alla sinistra attuale. Duro il capogruppo di FI Maurizio Gasparri: «Abbiamo, in Italia e altrove, persone che non difendono il diritto dei popoli, ma fanno apologia del terrorismo fondamentalista islamico. Un appello per tutti: dobbiamo ricordare gli ebrei sterminati nel passato e difendere gli ebrei di oggi che vogliono vivere in libertà nella loro terra». E allora ecco che si leva alta la voce di Elly Schlein: «La Shoah è il male assoluto, ma ci sono dei colpevoli, dei responsabili e dobbiamo ricordarlo nel momento in cui c’è un tentativo pericoloso di riscrivere pagine della nostra storia», denuncia la segretaria del Pd, guardando a destra. Per il leader di Iv Matteo Renzi «oggi che il vento dell’antisemitismo torna a soffiare nel mondo, è un dovere urlare più forte: “Mai più”». Riccardo Magi (+Europa) rimarca il ruolo del fascismo: «Hitler non avrebbe potuto portare a compimento la soluzione finale senza Mussolini». Giuseppe Conte (M5S) fa suo l’appello di Mattarella: «Restare uniti affinché l’odio non trionfi mai più». Uno sguardo tra passato e presente anche nelle parole di Papa Francesco: «II ricordo e la condanna dell’orribile sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi, avvenuto nel secolo scorso, aiuti tutti a non dimenticare che la logica dell’odio e della violenza non si può mai giustificare, perché nega la nostra stessa umanità».