14 Febbraio 2024

L’ambasciata israeliana presso la Santa Sede critica le dichiarazioni contro Israele del segretario di Stato vaticano Pietro Parolin

7 OTTOBRE – Israele contro Santa Sede: Parolin deplorevole

Durante il bilaterale tra Italia e Santa Sede tenutosi nell’anniversario dei Patti Lateranensi, il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin si è scagliato contro Israele, accusandolo di “reazione sproporzionata” al massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre. Considerazioni condannate con forza dall’ambasciata israeliana presso la Santa Sede, che in una nota definisce “deplorevole” il concetto espresso dall’alto esponente vaticano.
“Giudicare la legittimità di una guerra senza tenere conto di tutte le circostanze e i dati rilevanti porta inevitabilmente a conclusioni errate”, accusa l’ambasciata, sottolineando che Gaza è stata trasformata da Hamas “nella più grande base terroristica mai vista”, “che gran parte del ‘progetto’ di Hamas, vale a dire la costruzione di questa infrastruttura terroristica senza precedenti, è stato attivamente sostenuto dalla popolazione civile locale” e “che le operazioni dell’IDF si svolgono nel pieno rispetto del diritto internazionale”. L’ambasciata riporta anche un dato: per ogni terrorista ucciso a Gaza, sarebbero morti tre civili. “Tutte le vittime civili sono da piangere”, si legge, “ma nelle guerre e nelle operazioni passate delle forze Nato o delle forze occidentali in Siria, Iraq o Afghanistan, la proporzione era di 9 o 10 civili per ogni terrorista”. Su queste basi, evidenzia l’ambasciata, “qualsiasi osservatore obiettivo non può non giungere alla conclusione che la responsabilità della morte e della distruzione a Gaza sia di Hamas e solo di Hamas”. Un fatto che però viene dimenticato “troppo spesso” e “troppo facilmente”.

(Nell’immagine: Raphael Schutz, l’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede)