29 Novembre 2017

La terrorista Leila Khaled verrà ospitata da un’università partenopea

Fonte:

Corriere del Mezzogiorno

Autore:

Fabrizio Geremicca

Il Comune si defila,

niente Filangeri

L’ex dirottatrice ospite in ateneo

Ieri è stato reso noto che il 4 dicembre l’ospite sarà nell’aula 4 di Legge

NAPOLI Dall’ex Asilo Filangieri all’Università Federico II, cambia la sede dell’incontro con Leila Khaled, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, promosso a Napoli il 4 dicembre da un cartello di associazioni e gruppi politici di sinistra. L’ex guerrigliera, protagonista nel 1969 e nel 1970 di due dirottamenti aerei che si conclusero senza vittime – una terrorista secondo Israele, un’eroina della resistenza secondo gli attivisti della causa palestinese – parlerà in aula 4 al dipartimento di Giurisprudenza dell’ateneo Federico II, in via Marina. Lo hanno annunciato ieri i promotori dell’incontro, durante la conferenza stampa allo Ska occupato alla quale hanno preso parte Francesco Amodio, dei Cobas Scuola; Luca Tavano, esponente di Officina 99; Alì Oraney, cittadino giordano e militante della causa palestinese; Omar Suleiman, attore teatrale e gestore del Caffè Arabo in Piazza Bellini. L’ufficializzazione della sede del dibattito arriva dopo un percorso piuttosto tormentato. Circa due settimane fa, infatti, gli organizzatori avevano chiesto al Comune di Napoli di mettere a disposizione la Sala dei Baroni. L’amministrazione non l’ha concessa e la motivazione ufficiale è stata che il 4 dicembre lo spazio sarà impegnato da un altro evento. La seconda opzione era l’Asilo Filangieri, edificio di proprietà comunale, ma autogestito da un collettivo. L’iniziativa, fino alla scorsa settimana, era infatti prevista lì. Nelle ultime ore, però,si è concretizzata l’opportunità di portare l’esponente del Fronte Popolare all’Università in un’aula da 200 posti e gli attivisti pro Palestina hanno preferito questa soluzione. Hanno, dunque, presentato richiesta dello spazio al rettorato, che l’ha concesso, nonostante Khaled sia un personaggio destinato a far discutere. «Non me ne sono occupato io ma credo – commenta il direttore del dipartimento di Giurisprudenza, il professore Lucio de Giovanni – che la Federico II possa e debba essere sempre un luogo di confronto e di dibattito». Khaled è in Italia per una serie di incontri. Prima che a Napoli, sarà ospite a Cagliari ed a Roma. A settembre era intervenuta già al Parlamento Europeo. A metà della scorsa settimana, quando è trapelata la notizia del suo arrivo, ci sono state polemiche molto aspre, da parte di alcuni settori della comunità israeliana in Italia. «Lei ed il Fronte Popolare – hanno protestato – si sono resi protagonisti di gravi episodi di terrorismo ed è indegno che ora abbia l’opportunità di venire a fare propaganda». A queste considerazioni ha replicato ieri, non meno duramente, Suleiman: «Israele è una entità sionista governata da soggetti che hanno fatto la storia del terrorismo. Sin dalla sua nascita, quando sono stati rasi al suolo 500 villaggi. Quella di Khaled è stata resistenza a quel terrorismo di Stato».