27 Luglio 2021

La senatrice Liliana Segre condanna i paragoni tra le persecuzioni naziste e le disposizioni sui vaccini

Fonte:

La Repubblica

Autore:

Zita Dazzi

Segre: “Folle il paragone con la Shoah complottisti e no vax restino a casa”

La senatrice a vita “Sono comportamenti in cui il cattivo gusto incrocia l’ignoranza”

MILANO — «Sono gesti in cui il cattivo gusto si incrocia con l’ignoranza». È una condanna senza appello quella della senatrice a vita Liliana Segre, 90 anni, verso i no vax che sabato, in diverse città italiane, hanno osato inalberare cartelli con svastiche e immagini che mettevano in collegamento il nazismo con quella che loro definiscono «dittatura sanitaria», cioè la legge che ha reso obbligatorio il green pass per accedere a cinema, piscine, ristoranti al chiuso e altre situazioni. La senatrice, dopo un periodo di vacanza in montagna, adesso è arrivata nelle sue Marche, dove trascorrerà il mese di agosto circondata dagli affetti famigliari e da quelli degli amici. Dopo i lunghi mesi di sofferenza per il lockdown, Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e testimone degli orrori della Shoah, non vorrebbe nemmeno commentare le manifestazioni dei complottisti e negazionisti, legati agli ambienti di destra, che strumentalizzano i temi dell’Olocausto per sostenere la causa no vax. Lei che si è prestata, a febbraio, come testimonial della campagna vaccinale della Lombardia, sorride cupa: «Siccome spero di non essere né ignorante né di avere cattivo gusto, non riesco a prendermela più di tanto». I no vax nelle piazze di Milano e Roma non si sono fatti scrupolo di paragonarsi agli ebrei perseguitati, accanto ad estremisti di destra. «Dopo aver visto l’adorato viso di Anna Frank usato allo stadio, non mi stupisco più. Non dico che sono insensibile, ma mi è venuta una sorta di scorza», spiega Segre al portale Moked-Pagine Ebraiche. «È un tale tempo di ignoranza, di violenza, neanche più repressa, che è diventato maturo per queste distorsioni. È una scuola che è stata recepita: qui i bulli sono i più forti», riflette l’instancabile signora che negli ultimi decenni ha spiegato agli italiani quel che ha vissuto nel campo di sterminio. «Voglio in ogni caso sperare che quei manifestanti siano una minoranza. Perché come si fa a non vaccinarsi con una malattia terribile come questa, che ha ucciso senza distinzioni?», chiede Segre, con la saggezza della nonna che lei sempre rivendica di essere. E a chi ha timori, lei, che a 13 anni partì col padre su un vagone blindato diretto in Polonia, ricorda: «La paura si supera». Insomma, «se l’unica arma contro questa malattia è il vaccino, non ne conosciamo altre, facciamo il vaccino. Io non ci ho pensato due minuti, anzi ero molto contenta. E così si sono vaccinati tutti nella mia famiglia. Non sono un medico, ma credo a quello che misi dice». Proprio dopo essersi vaccinata, Segre è stata oggetto dei soliti attacchi degli hater sui social «Incredibile — dice ancora la senatrice a Pagine Ebraiche — hanno detto che avevo delle azioni di Pfizer. Magari. Purtroppo non ne possiedo. Non mi stupiscono nemmeno queste bugie. Ricordiamoci di tutte le falsità sull’attacco alle Torri Gemelle, con alcuni che avevano accusato gli ebrei di esserne responsabili». Per i complottisti anti-vaccini il messaggio della senatrice a vita è chiaro: state a casa. «Se uno vuole vedere il complottismo ovunque, beh resti a casa. Da solo. Non giri per le strade, non vada nel mondo, non danneggi gli altri. Poi di solito chi fa quelle scelte non si preoccupa del prossimo».