27 Settembre 2020

La regione Piemonte si fa promotrice di un progetto destinato ai giovani per il contrasto all’antisemitismo

Fonte:

La Repubblica edizione di Torino

Autore:

Mariachiara Giacosa

Il progetto di Ricca per combattere a scuola l’antisemitismo

Gli orrori della Shoah in classe

Ascoltare gli orrori della Shoah dalla voce dei protagonisti o dei loro familiari. Farlo a scuola, in classe e tra i compagni, per diventare parte attiva di una cultura che combatta l’odio e l’antisemitismo, «che, purtroppo va sempre più di moda» osserva Fabrizio Ricca, assessore regionale alle politiche giovanili e promotore del progetto da 750mila euro destinato ai giovani. Il politico leghista intende sensibilizzare i ragazzi «sui rischi dell’antisemitismo che purtroppo sta diventando di moda», dice. Le scuole potranno ospitare testimoni e protagonisti della Shoah. Parleranno con i ragazzi a cui verrà rilasciato un attestato di “ambasciatore di verità”. «La formazione dei ragazzi ha un ruolo fondamentale – è la convinzione di Ricca – Dobbiamo coinvolgerli perché siano “ambasciatori della verità” tra i coetanei, organizzino presentazioni di ciò che hanno ascoltato a scuola, per fare in modo che certe ideologie velenose non trovino spazio in futuro». A organizzare gli incontri con le classi sarà Claudia De Benedetti, membro del board of governors Maccabi World Union e responsabile progetto Ambasciatori della verità per l’Italia, nonché presidente onorario di Sochnut Italia, Agenzia ebraica per Israele: «Sentiamo l’esigenza di trattare questi temi con e per gli studenti, perché sappiano individuare come e perché viene seminato, troppo spesso, l’odio», dice. «La lotta contro odio e antisemitismo deve cominciare a scuola dove si fa politica, è importante che i ragazzi siano consapevoli – prosegue Ricca – Dovrebbero esserlo anche i partiti politici e invece anche a Torino il Movimento 5 stelle ha più volte preso posizioni contrarie a Israele». Secondo Roberto Gabei, presidente della Fondazione arte storia e cultura ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte orientale, partner dell’iniziativa, «ormai non basta dire “mai più”, bisogna impegnarsi concretamente per sconfiggere odio e antisemitismo, anche nelle sue varianti più subdole come l’antisionismo». Il progetto prevede anche l’organizzazione – quando saranno allentate le restrizioni imposte dal Covid – dei treni della verità, qualcosa di simile ai treni della memoria, dove ad accompagnare i ragazzi, però, saranno i sopravvissuti all’Olocausto o i loro familiari.