21 Febbraio 2023

La professoressa Milena Santerini e Gadi Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione CDEC, commentano l’aggressione neofascista subita dagli studenti del liceo Michelangiolo

Fonte:

Avvenire

Autore:

Fulvio Fulvi

Neofascisti, proteste a Firenze «Grave il silenzio del governo»

Presidio degli studenti della scuola dove sabato scorso è andata in scena l’aggressione dei militanti di Azione studentesca. È scontro politico. Santerini (Cattolica): il rischio ora è la radicalizzazione del dibattito

Firenze protesta contro l’aggressione davanti al liceo Michelangiolo: sabato scorso almeno sei militanti di Azione studentesca, un’organizzazione di Fratelli d’Italia, hanno preso a calci e pugni due ragazzi di sinistra, infierendo su quello finito a terra. I picchiatori, che indossavano giubbotti e guanti neri, sono stati identificati e denunciati alla polizia Tra loro anche tre minorenni. E ieri mattina alle otto il Collettivo Sum (Studenti Uniti Michelangiolo) ha organizzato un “sit-in” davanti al portone dell’istituto di via Colonna: c’erano alcune centinaia di persone che agitavano striscioni, urlavano slogan e lanciavano fumogeni per impedire l’ingresso a scuola E dopo un’ora e mezza di presidio, tutti in aula magna per l’assemblea straordinaria e la stesura di un documento di condanna Per oggi alle 18 è annunciata invece ai giardini di viale Malta una manifestazione degli studenti, aperta alla cittadinanza, con corteo «contro le aggressioni fasciste del Pascoli e del Michelangiolo perpetrate dai giovani di Fdi». Perché la mattina del 18 febbraio al liceo di viale Don Minzoni ce stato un episodio simile, anche se non ha avuto le stesse gravi conseguenze: un gruppo di persone incappucciate e armate di cinghie ha assalito i giovani che stavano distribuendo volantini davanti al portone i quali però sono riusciti a rifugiarsi nell’androne. Una professoressa sarebbe intervenuta per evitare il peggio. La preside, Maria Maddalena Erman, ha chiamato Digos e carabinieri, le indagini sono in corso. E il mattino seguente, ha spiegato la dirigente, «abbiamo trovato sulla parete all’ingresso della scuola scritte inneggianti al fascismo». Firenze protesta, nelle scuole e tra le famiglie c’è tensione per i fatti delle ultime ore, ma il governo ancora tace. Nessuna dichiarazione, fino a ieri sera, è arrivata dalla premier Meloni né dai ministri dell’Istruzione e dell’Interno. Il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ha presentato un’interrogazione parlamentare a Valditara e Piantedosi e si è aperto un caso politico. «Atto vigliacco, la Meloni condanni» ha detto Matteo Renzi, leader di Italia Viva ed ex sindaco di Firenze. «Il governo – è il giudizio del segretario Pd Enrico Letta – mantiene il silenzio sull’inaccettabile pestaggio squadrista avvenuto davanti al liceo, un silenzio che se continua si fa complice». L’allarme nelle scuole fiorentine e il rischio che la situazione precipiti, riguarda anche la possibile presenza di elementi anarchici. Al Michelangiolo, infatti, nelle scorse settimane, i muri interni ed esterni erano stati tappezzati di manifesti contro il 41bis. «La dialettica politica e il conflitto verbale tra i giovani sono necessari ma quando degenerano nella violenza occorre intervenire subito, sul terreno educativo» è l’opinione di Milena Santerini, docente di Pedagogia all’Università Cattolica di Milano. «II rischio è la radicalizzazione del dibattito politico, come avvenuto negli anni ’70 e ’80». «Ma gli adulti devono agire sempre “con i giovarmi” con un’opera di prevenzione e non, invece, “sui giovani” – precisa Santerini- perché vanno evitate imposizioni e strumentalizzazioni. Le organizzazioni che mostrano estremismi, però, non vanno protette». «Siamo convinti che solo partendo dalla scuola si possa contribuire in maniera efficace a costruire forme condivise di convivenza civile» sostiene Gadi Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione centro di documentazione ebraica contemporanea, che aggiunge «per questo il silenzio del governo e del ministero sugli episodi di violenza squadrista avvenuti a Firenze non è per noi accettabile». Ma gesti di odio e intolleranza si moltiplicano anche altrove. Al Parco Nord di Milano, dopo che era stato vandalizzato il 16 febbraio, accanto al Monumento al Deportato è comparsa un’enorme svastica fatta con pali di legno. E a Bracciano, vicino Roma, una donna è stata aggredita da cinque persone mentre rimuoveva da una palina dell’autobus un manifesto con simboli nazifascisti.