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Il Giorno edizione di Milano
Antagonisti, accusa di odio razziale Minacciarono la “brigata ebraica”
Durante il corteo sono state numerose le offese a chi portava la bandiera ebraica Ora ne rispondono in aula di tribunale Contestata l’aggravante per i fatti durante il corteo per la festa della Liberazione il 25 aprile dell’anno scorso
MILANO Rischiano il processo con l’aggravante dell’odio «razziale». La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 4 antagonisti che al corteo del 25 aprile dell’anno scorso si scagliarono contro i rappresentanti della Brigata ebraica. II capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili e il pm Leonardo Lesti non hanno invece contestato l’aggravante a un quinto imputato. Tra i primi 4 c’è Claudio Latino, 62 anni, che venne arrestato nel 2007 nell’operazione “Tramonto” sulle cosiddette «nuove Br» del Partito comunista politico-militare e fu condannato a 11 anni e mezzo di reclusione (la Suprema Corte, però, stabilì che non si trattava di organizzazione terroristica). Latino è accusato, assieme ad un altro indagato, di minacce con «finalità di odio etnico e razziale». I due, infatti, «al passaggio dei rappresentanti della “Brigata ebraica”» avrebbero minacciato «i suoi componenti» facendo uno «il gesto dello sgozzamento» e Latino «simulando la sventagliata di una mitragliatrice». Altri due indagati, invece, sempre al passaggio della Brigata ebraica e sempre per odio razziale avrebbero scagliato «in direzione dei suoi componenti, una bottiglietta d’acqua ciascuno». Un quinto invece è accusato di resistenza a pubblico ufficiale perché avrebbe colpito un agente con una canna da pesca usata come portabandiera.