13 Giugno 2019

La Federcalcio polacca utilizza la parola “pogrom” per festeggiare la vittoria della sua nazionale calcistica su quella di Israele

Fonte:

Corriere della Sera

Autore:

Paolo Salom

Polonia-Israele Se la partita è un «pogrom» senza scandalo

Quattro a zero. Una sconfitta secca quella subita dalla nazionale di Israele contro la Polonia a Varsavia, nel corso di una partita valevole per le qualificazioni agli Europei del 2020. Ma, più del risultato, a bruciare è stata la parola utilizzata dalla Federcalcio polacca, sulla propria pagina Facebook, per festeggiare la vittoria: «E stato un pogrom!». Ora, la parola «pogrom» viene dal russo, significa «distruzione, devastazione» ed è entrata nel lessico comune a partire dai primi anni del Novecento a indicare i sanguinosi attacchi da parte dell’esercito zarista contro le comunità ebraiche locali, accusate di ogni possibile «cospirazione» contro l’impero. Jakub Kwiatkowski, portavoce della Federcalcio polacca, si è giustificato dicendo che il termine pogrom è usato «normalmente» nel mondo del calcio, e dunque non c’era alcun intento «offensivi». Non solo, dopo le critiche da parte dei media israeliani, ovviamente sorpresi dall’atteggiamento degli ospiti, si è scatenata una polemica ancor più accesa sui social: per molti utenti polacchi non c’era alcun motivi di risentirsi, perché «pogrom è una nostra parola, l’abbiamo sempre usata». Frasi poi condite con ben altri commenti, i più cortesi riferiti alla «pervicace suscettibilità» degli ebrei «dopo tutto questo tempo». E forse il problema è proprio la «pervicace normalità» di quella terribile parola, in quella parte d’Europa, nonostante la Shoah.

Photo Credits: antisemitism.org.il