22 Marzo 2024

Intervista alla Presidente UCEI Noemi Di Segni che manifesta allarme per la perdita di responsabilità da parte di rettori e senati accademici

Fonte:

Corriere della Sera

Autore:

Paolo Conti

«I vertici degli atenei? Piegati da spinte violente È demagogia, non pace»

Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, cosa pensa della scelta, da parte dell’Università di Torino, di non partecipare al bando per la cooperazione scientifica con Israele?

«C’è un clima grave e deludente perché questo avviene in un contesto universitario, un luogo deputato all’analisi della complessità e alla comprensione dei problemi. Invece succede il contrario: massima distorsione delle questioni, appiattimento e discriminazione».

Cosa la allarma in particolare?

«Preoccupa la sostanziale perdita di responsabilità da parte di rettori e senati accademici che si piegano a pressioni chiaramente violente come le occupazioni dei collettivi studenteschi. Così arrivano decisioni che cercano, in modo molto ambiguo, di soddisfare quelle pretese».

E questo cosa produce?

«Questo clima di appiattimento, in un vero turbine di demagogia, non produce alcun effetto positivo. Non si crea la pace e nemmeno si crea vicinanza con chi si vorrebbe sostenere. Per paradosso capisco di più chi magari partecipa alle operazioni di paracadutaggio degli aiuti umanitari su Gaza. Simili scelte dei vertici universitari dimostrano l’assenza di qualsiasi analisi o approfondimento delle questioni, e questo vale anche per i collettivi studenteschi. In più, gran parte degli atenei non ha adottato la definizione di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance, sancita in sede europea. E così per esempio fatalmente c’è un doppio criterio tra le atrocità di Hamas del 7 ottobre e ciò che sta avvenendo a Gaza. Per questo abbiamo rivolto un chiaro appello sia alla presidenza della Conferenza dei Rettori che alla ministra dell’Università, Anna Maria Bernini».