30 Luglio 2021

Intervista alla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni su antivaccinismo e banalizzazione della Shoah

Fonte:

Il Riformista, Moked.it

Autore:

Noemi Di Segni, Umberto De Giovannangeli

Fermare i no vax e le loro distorsioni. “La minimizzazione dei no vax e l’essere sulla difensiva rispetto alle loro pseudo argomentazioni ‘scientifiche’ o storiche, non aiuta a far crescere nel paese una diffusa, radicata cultura della consapevolezza. Quanto al tirare in ballo la Shoah, si tratta di un uso distorto della storia e di una immane tragedia. In un modo o nell’altro, l’Ebreo, soprattutto in momenti di crisi, viene sempre utilizzato dai negazionisti di ogni risma”. Lo afferma la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni in un’ampia intervista, pubblicata dal Riformista, in cui analizza il problema della minaccia no vax e del loro modo di distorcere la Shoah a proprio uso e consumo. “Quello che colpisce e allarma in questi movimenti non è solo l’ignoranza spacciata per verità. È l’arroganza. – sottolinea Di Segni – È la presunzione, totalmente arbitraria, di coloro che pensano di saperne di più di persone, medici, ricercatori, scienziati, che studiano e operano da una vita per contrastare le pandemie. In questa costruzione mentale, si abusa di stereotipi. E uno dei più utilizzati, per l’appunto, è l’ “Ebreo” in tutte le sue declinazioni pregiudizievoli. Quella che va condotta è innanzitutto una battaglia culturale. Non farlo, sarebbe un errore esiziale. Valgano per tutto, le parole della senatrice Segre: «È un tale tempo di ignoranza, di violenza, neanche più repressa, che è diventato maturo per queste distorsioni. È una scuola che è stata recepita in cui i bulli sono i più forti». Questa deriva va combattuta, contrastata, perché non finisca per diventare senso comune”. (Moked.it)