29 Gennaio 2021

Indagine su giovani simpatizzanti nazisti autori di una serie di “zoombombing”

Fonte:

Corriere della Sera Venezia Mestre

Autore:

Alice D'Este

Lezione online sull’ ebraismo blitz con svastiche e minacce tra gli autori anche minorenni

VENEZIA Pochi mesi fa, proprio durante una videoconferenza in diretta su Zoom della Comunità ebraica di Venezia si erano intrufolati all’improvviso nel collegamento online interrompendo l’incontro dedicato ad una «Lezione di Ebraismo», con offese e minacce di natura antisemita e condividendo sullo sfondo dello schermo una svastica. Il tutto usando un nickname inventato. Ora, dopo le indagini dirette dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Venezia e condotte dagli investigatori della Digos di Venezia con la collaborazione dei compartimenti di Polizia Postale del Veneto e della Lombardia sono stati individuati gli autori del gesto. Si tratta di ragazzi giovani e giovanissimi (alcuni anche minorenni) che avevano coordinato l’azione all’interno di un canale Telegram e che avrebbero agito su più fronti sia in Veneto che in altre regioni d’Italia, sempre con la stessa modalità di intrusione online. Giovedì una perquisizione in provincia di Bergamo ha permesso il sequestro dei dispositivi utilizzati per l’intromissione e l’identificazione di una parte del gruppo. Non si è trattato dell’azione di un singolo ma di un gruppo più ampio, sul quale la Digos sta ancora indagando. Non si tratterebbe di un’azione di matrice neonazista ma di un’ azione tra ragazzi, anche se non è ancora chiaro se ci fosse o meno un coordinatore o ideatore del «piano». Allo stesso gruppo potrebbero essere ricondotti altri episodi che si erano verificati nello stesso periodo sempre durante collegamenti pubblici online a partire da quello del i6 dicembre all’istituto Morosini di Venezia dove erano stati condivise immagini pornografiche e la pagina wikipedia di Adolf Hitler passando per un episodio simile a Pisa. «Si tratta di reati — spiega la polizia — sempre più spesso commessi, con eccessiva leggerezza dovuta alla distanza con gli interlocutori, da incensurati che finiscono per coinvolgere vista la giovane età anche gli ignari familiari». Anche per questo il Questore di Venezia Maurizio Masciopinto ieri ha voluto sottolineare l’importanza anche simbolica che riveste l’aver individuato gli autori del gesto proprio nella settimana in cui tutto il mondo celebra la memoria delle vittime della shoah, rimarcando l’importanza di perseguire duramente ogni forma apologetica del crimine dell’olocausto. «E’ fondamentale che soprattutto le nuove generazioni ne comprendano la portata perché la storia non si ripeta», dice. Il questore ha anche posto l’accento sul rischio rilevante collegato ad un uso distorto dei canali multimediali, che accresce gli effetti negativi dei reati commessi attraverso strumenti e piattaforme di natura sostanzialmente pubblica, il che ne amplifica il rischio di emulazione.