27 Novembre 2018

Il professor Dario Calimani interviene ancora sull’antisemitismo di Ezra Pound

Fonte:

Moked.it

Autore:

Dario Calimani

…Pound

La settimana scorsa scrivevo due diverse note, su queste pagine e sul Gazzettino, in cui criticavo il tentativo da parte del Teatro Stabile del Veneto e della Regione Veneto di ridare lustro alla figura di Ezra Pound, non tanto e non solo come poeta quanto come ‘gigante del pensiero moderno’ (sic!). Come se Pound avesse rivoluzionato gli schemi del pensiero del Novecento e avesse proposto un nuovo, illuminato e illuminante modello filosofico. Purtroppo, una non equilibratissima rivalutazione di Pound l’aveva proposta qualche settimana fa anche l’amico Claudio Magris sulle pagine del Corriere della Sera.

Le mie brevi note, in cui avevo cura di distinguere il poeta dal critico letterario e dal pensatore politico, hanno provocato prevedibili risposte piccate, condite da qualche punta di sarcasmo, sia dall’assessore all’Istruzione della Regione Veneto sia da certa stampa nostalgica e da qualche solerte quanto arcana associazione culturale. Ora, la suscettibilità di una destra neofascista per le critiche all’antisemitismo di Pound va data per scontata, meno scontato è che si voglia fare di Pound un saggio della montagna. Da questo punto di vista, Pound è tutt’al più un idiosincratico eremita che, fra un bagliore poetico e l’altro, vomita malvagità sfruttando fake news. E questo i suoi fervidi ammiratori farebbero bene a riconoscerlo senza troppo sforzo.

A spingermi a riprendere il discorso non è il gusto per la polemica, come sottolineava invece sottilmente il Gazzettino nel titolare il mio articolo, quanto il rifiuto di accettare supinamente superficiali rivalutazioni di un pensiero che fece dell’odio per l’ebreo un trampolino di lancio per una battaglia al capitalismo nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale. Con assoluta indifferenza, peraltro, di fronte al criminale espansionismo nazista e ai campi di sterminio.

Qualcuno ama ancora sostenere che Pound non ce l’aveva con gli ebrei. Ce l’aveva solo con la finanza internazionale, che, secondo lui, era responsabile della guerra. La finanza internazionale, non Hitler. E la finanza internazionale era, a suo modo di vedere, rappresentata antonomasticamente dagli ebrei. Pound, si dice, non ce l’aveva con gli ebrei in carne e ossa, dunque, ma con la categoria dell’ebreo, con la giudaicità che era, per lui, epitome di quella finanza internazionale, corrotta e corruttrice dello spirito puro dell’Occidente. Banche e finanza, del resto, sono i nemici dei nostri odierni imbonitori, leghisti e neofascisti.

Nel 1945, finita la guerra, interrogato dall’FBI, Pound afferma: “Ritengo che Hitler fosse un santo e che non desiderasse alcunché per se stesso. A mio parere, egli è stato raggirato sull’antisemitismo…” (Dagli Archivi nazionali britannici di Kew Gardens).

Di Mussolini, invece, afferma: «Quando uno vede il caos in cui è precipitata l’Italia in seguito alla cacciata di Mussolini, si può capire perché c’era gente che credeva nei suoi sforzi», invertendo così la causa per l’effetto. Mussolini vittima, come se non fosse stato lui a ridurre l’Italia a macerie e devastazione. Sui campi di sterminio nazisti, invece, neppure una parola registrata inequivocamente.

Ora, poiché sembra del tutto inutile dibattere con chi vuol rivalutare acriticamente insane idee razziste, propagandate da un poeta ingenuo ma non meno irresponsabile, ci si può limitare a riportare una scelta di passi (tradotti da chi scrive) dagli sproloqui che Pound, fra il 1940 e il 1943, mandò in onda all’EIAR, insensibile alla devastazione di umanità che la storia e il nazi-fascismo stavano producendo attorno a lui.

Ogni commento alle tirate antisemite di Pound è superfluo. Basti osservare che, in complesso, la parola ‘ebreo’, in tutte le sue accezioni, anche volgarmente dispregiative (‘kike’ – ‘giudeo’ -, ‘Jew slime’ – ‘melma ebrea’-, ‘ubiquitous yid’ – ‘l’ebreuccio ubiquo’), compare cinquecento volte, senza tener conto dell’ironico ‘Rabbi’ spesso premesso al nome di molti ebrei, e agli infiniti riferimenti alla feccia criminale e complottistica dei Rothschild, Schiff, Lehmann, Morgenthau, Cohen, Warburg, Baruch, Sieff, Solomon, Kuhn, Kahn, Sassoon, e via di questo passo. Sembra che, per Pound, il mondo sia non solo governato dagli ebrei, ma anche abitato da soli ebrei, senza che altri vi esercitino potere e scelte. Gli ebrei sono per Pound non un richiamo sporadico, ma una vera ossessione. L’idea del complotto ebraico ai danni dell’America e del mondo è onnipresente. Le sue bibbie sono i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, a cui si riferisce di continuo, e il Mein Kampf di Hitler.

Pretestuoso, a questo punto, sostenere che per Pound l’ebreo rappresenti non un popolo bensì una categoria metaforica, quella della finanza internazionale e dell’usura. E per nulla credibili le parole che gli sono attribuite dopo la guerra: “Non sono un antisemita. Io distinguo tra l’usuraio ebreo e il giudeo che si guadagna onestamente da vivere”. Una spiegazione assai fiacca, se si tiene conto di quanto generalizzato e sitematico sia il pregiudizio antisemita in bocca a Pound. E comunque Pound si guarda bene dal ritrattare la sua idea sul complotto ebraico e sulla natura usuraia dell’ebreo.

È dunque ridicolo pretendere che si assolva Pound perché una decina di anni prima aveva distinto fra ebrei usurai ed ebrei non usurai, o perché dopo la guerra egli si rammaricò per i propri antichi pregiudizi. Fa l’attivista antisemita per il vasto pubblico della radio nazionale, e si rammarica poi nel privato di un’intervista o nell’introduzione a un libro, quando, vecchio, cerca di rifarsi un’immagine. Il rammarico del poeta (che non ha mai la voce del pentimento) non cancella la sua velenosa propaganda, e la sua evoluzione ‘morale’, se mai si pretenda di affermarla, rimane allora un fatto suo privato. Il fiele antisemita vomitato per anni non trova alcuna riparazione nelle vaghe parole di rincrescimento. Da un grande poeta, da una guida ‘morale’ – come qualcuno ama considerare Pound – sarebbe stato lecito aspettarsi di meglio e di più. Si comprende, dunque, perché il tribunale americano che lo processò abbia preferito considerarlo, ipocritamente, pazzo.

Di fronte alla frammentaria ma illuminante lettura che qui si propone non sarà difficile apprezzare quanto sia lucida la visione umana e politica di Ezra Pound, questo asserito ‘gigante del pensiero moderno’. E chi voglia difenderne la statura di pensatore o di filosofo o di guida morale ha il dovere di confrontarsi onestamente con le sue stesse sistematiche e ossessive ruminazioni.

A fine lettura, il pensiero che attraversa la mente è unico e spontaneo: Ezra Pound, davvero un Maestro del pensiero moderno. Non ci sono dubbi.

Dario Calimani, Università di Venezia

‘Ezra Pound: dai Discorsi radiofonici della Seconda Guerra Mondiale’

7 dicembre 1941 – Il marcio dell’Impero Britannico viene da dentro, e se tutta quell’organizzazione sifilitica, capeggiata da Montagu Skinner Norman [governatore della Banca d’Inghilterra, N.d.T.], fa guerra al Canada o ad Alberta, non vedo motivo per cui il Canada non debba fare guerra agli ebrei di Londra. Sia che siano nati ebrei sia che si siano dati all’ebraismo per loro scelta.

26 febbraio 1942 – Ebrei pagati da Schiff di New York si sono presi la Russia e hanno trasformato tutto il territorio in una fabbrica che sfrutta i lavoratori. Statti accorto, fratello, può capitare anche a te.

8 marzo 1942 – Pensate davvero che ci sia una differenza essenziale e di fondo fra un comitato di giudei che a Londra tradiscono gli Stati Uniti d’America e una banda di giudei che a New York si vendono l’Inghilterra e mettono ipoteche su tutta l’isola? Pensate che la libertà e il piatto preferito della vecchia Inghilterra, o della vecchia Argentina, consista nel prendere ordini da una banda di ebrei di New York? … L’Inghilterra è destinata a diventare una riserva di cervi e sale da tè in mano agli ebrei. A meno che non alziate le vostre palpebre stanche e intorpidite. In Inghilterra non avete miniere d’oro. E Hank Wallace, il vicepresidente americano, che urla a squarciagola che non ci sarà e non ci dovrà essere pace finché tutto il mondo non avrà venduto la sua primogenitura per l’oro che c’è a Fort Knox. Oro comprato ai mercanti ebrei a prezzo maggiorato. Che ha rovinato metà degli americani. Oro del tutto inutile, se non per fare protesi dentarie o stanghette per gli occhiali.

15 marzo 1942 – Voi [gli inglesi, N.d.T.] avete fatto entrare l’ebreo e l’ebreo ha fatto marcire il vostro paese, e voi stessi avete superato l’ebreo in ebreitudine. … E oltre all’usura del metallo, avete costruito l’usura delle banche, 60% contro 30 e 40% e per questo non avrete salvezza. Corrompendo tutta la terra vi siete perduti. E il grande ebreo ha contaminato ogni nazione in cui si è infiltrato come un verme.

9 aprile 1942 – Il pericolo per gli Stati Uniti come sistema di governo non è il Giappone, ma gli ebrei.

13 aprile 1942 – Ma se c’è qualche campus universitario che ancora non è stato invaso dalle schiere di Belial e gli ebrei ancora non si sono acquattati sotto il flusso di merda che viene da Wall Street e Washington, vi suggerisco di cominciare ad annotare fatti e cifre. Pensate a questo fatto della rovina della lingua, la falsificazione di ogni servizio nelle riviste ben pagate, la falsificazione delle notizie di stampa. E poi l’attacco alla conoscenza storica. Il sorgere delle scuole talmudiche, a cui le riviste raffinate non hanno fatto caso. Fate caso a quando l’America ha cominciato a riempirsi di scuole talmudiche, non registrate ma con grandi insegne. Fate caso a quando la storia americana è passata di moda. Quando i ragazzini delle classi inferiori hanno sentito parlare di Lenin e Marx e Trotsky, invece che di Lincoln e Washington. Osservate il graduale e strisciante oscurantismo, l’abbandono, ab initio, sin dal principio, di John Adams, Van Buren e di Johnson.

30 aprile 1942 – I Sassoon, babbuini, i Rothschild e via dicendo, che emigrano negli Stati Uniti e appestano tutto il paese, sulla scia di Zukor [produttore cinematografico ebreo di origine ungherese, N.d.T.] e gli altri bei fiori della cultura semitica. … Che cos’è il Kahal? Perché non date un’occhiata al Talmud? Il Talmud, che si dice abbia corrotto gli ebrei. Certi ebrei lo disprezzano. Che si dice davvero nel Talmud sul produrre disordine? Perché l’editore che ha pubblicato i Protocolli [dei Savi Anziani di Sion, N.d.T.] è fallito? … Non serve un pogrom. Ossia, non un massacro vecchio stile di ebrei piccoli. Quel sistema non funziona affatto. Certo, se qualcuno avesse un colpo di genio e iniziasse un pogrom dall’alto, allora forse se ne potrebbe parlare. Ma, in complesso, meglio le misure legali. I sessanta giudei che hanno iniziato questa guerra li si potrebbe mandare al’isola di Sant’Elena, come misura di profilassi mondiale. E qualche super-giudeo, o giudei non ebrei, assieme a loro.

4 maggio 1942 – L’antimorale bolscevica deriva dal Talmud, che è l’insegnamento più sozzo mai codificato da una razza. Il Talmud è il solo e unico padre del sistema bolscevico. … È il codice della vendetta, dei mezzi segreti per mettere in atto la vendetta. Ha per scopo specifico la distruzione di ogni ordine non giudaico. È un libro sozzo, e la sua lettura dovrebbe essere riservata a studiosi di psicosi e di patologia maturi e responsabili. Da lì sono venuti i bolscevichi. Da lì è uscita le decisione di mandare in rovina l’Europa, di abbattere il cristianesimo, di fondare la fede dei senza Dio.

18 maggio 1942 – Certo, ci sono ebrei che aspirano all’onestà, a impulsi caritatevoli, a gesti di opulenza. Ma dio li aiuti. E Dio salvi da loro l’umanità. … [In ammirazione di Hitler:] Generate con cura, cioè razza pura, conservate il meglio della razza. Preservate i migliori elementi. Ossia eugenetica: l’opposto del suicidio della razza. E non piaceva e non piace agli ebrei del Talmud che vogliono eliminare tutte le altre razze che non possono sottomettere;

25 giugno 1942 – E ricordate che il capitale non proviene tutto dal lavoro, e che il motivo per cui l’ebreo ha potuto affondare un paese europeo dopo l’altro sta nel fatto che i puttanieri, la nobiltà, le classi alte, la gente per bene di quei paesi era sempre pronta a farsi prestar soldi. E che tutta la vita dei nostri tempi è stata gestita da gente che prendeva interesse sul denaro.

12 luglio 1942 – La vera superingenuità dei poveri e vecchi gentiluomini, che trattano col basilisco, e non riconoscono tutto il programma di Laski [Harold, politico ebreo inglese del Partito Laburista] è nei Protocolli, chiunque li abbia scritti, cioè, chiunque abbia contraffatto quella forma particolare di talmudismo per poter poi dichiarare trattarsi di un falso, e che diffama il giudeo.

13 luglio 1942 – Se riporti tutto al Talmud, al vecchio sporco e unto Talmud, tutta la carne è erba per il pascolo ebraico, materiale umano, che bruca dappertutto, innocente come agnellini a Pasqua, graziosi e divertenti, senza vergogna. … Napoleone voleva essere davvero gentile con gli ebrei, e loro se ne sono sbarazzati. Oh, sì, se ne sono sbarazzati. L’Italia voleva essere umana con gli ebrei, e loro hanno cominciato a diventare intrattabili. …. Vi piace quello che gli ebrei hanno fatto all’Inghilterra? Voglio dire, è questo che volete facciano a voi? O il lavoro del Canale Stalin [per costruirlo persero la vita centomila operai, N.d.T.]? È quello il vostro ideale per il futuro? E il Talmud sostituito a Tacito nei nostri circoli universitari più raffinati?

19 luglio 1942 – La stampa britannica, allora come adesso, era controllata dalla finanza ebraica.

26 luglio 1942 – Un rifugiato Yiddish che è stato editore pornografico a Berlino e ha collaborato alla corruzione della Germania in seguito alla giudaizzazione del governo tedesco dopo l’ultima guerra si è lasciato andare a insolenze in uno dei vostri settimanali, una di quelle molli pubblicazioni che l’ebreo sembra saper produrre con tanta facilità, quando la buona letteratura non riesce a pagare gli editori con denaro sonante.

19 febbraio 1943 – La Svizzera è ancora lì dove sta perché agli ebrei non è stato permesso di stabilirvisi fino al 1864. Ogni volta che gli ebrei prendono il controllo di una nazione, quella nazione va in difficoltà. Ripeto: in difficoltà.

9 marzo 1943 – Naturalmente, se una nazione è governata da maiali il cui solo o principale scopo è ridurre il popolo in schiavitù, la cosa accadrà. Per questo infatti quella gente viene messa al suo posto dagli ebrei e dai prestatori. Nulla se non insanità mentale della nazione nel suo insieme può aver condotto gli americani a eleggere l’attuale governo. Nulla se non pura ignoranza e squallore mentale potrebbero inebetirli per le complicazioni internazionali, sempre più irresponsabili di fronte alla devastazione del loro paese da parte dei Giudeifurter, Morgenberg, Cohen e amministrazioni societarie.

19 marzo 1943 – Henry Morgenthau è imparentato con Herbert Lehman, governatore ebreo dello Stato di New York (quel Lehman che il Presidente Roosvelt ha definito ‘suo braccio destro’) ed è imparentato ai Seligman, della ditta ebraica internazionale di J. e W. Seligman, che si sono presentati di fronte al commissione di indagine del Senato per aver offerto una tangente a un governo straniero e ai Lewisohn, una ditta di banchieri ebrei internazionali e ai Warburg, le cui operazioni attraverso i Kuhn, Loeb & Co., la banca internazionale di credito, e la Bank of Manhattan e altre istituzioni straniere e nazionali sotto il loro controllo ha prosciugato miliardi di dollari dal Tesoro americano e dai depositi bancari dei cittadini americani. Etc. etc. Questa cricca di banchieri internazionali, o certi membri di questa banda, prima dell’ascesa di Hitler, ha fatto uscire ogni anno dal paese centinaia di milioni di dollari americani per mandarli a Berlino, e farli poi finire nella Russia Sovietica. E quel giudeo incorreggibile di Isidore ben Isaac Solomon ben Henrich Morgenthau sta ancora prendendo dollari dalle vostre tasche e oro dalla Russia per accumulare debito su debito … Il tutto in base alle giudaizzazioni.

21 marzo 1943 – Ora, noi americani, quando sentiamo parlare dell’Economist e di Mr. Crowther e Mr. Einzig, siamo portati a pensare a Einzig come a un ebreo, e a Mr. Crowther come a un servo degli ebrei, e all’Economist come a un giornale dei Rothschild, non un giornale di proprietà di un perfetto inglese o di un semplice inglese e basta. … È la sempre più chiara natura dell’accordo fra gli ebrei che controllano la Russia e gli ebrei che pullulano in posizioni di potere a Londra e a Washington che consente agli americani migliori di capire sia Mr. Churchill che Mr. Roosvelt, e le forze che hanno fatto arrivare quegli esempi di indesiderabile disumanità al rilievo di cui ora godono, ammesso che ‘godono’ sia ancora la parola giusta. … In ogni caso, la proposta ebraica di fare di Roosvelt l’imperatore del mondo e di collocare New Jerusalem sull’istmo di Panama, senza alcun freno né controllo…

4 aprile 1943 – Lo odio perché è cristiano,

ma ancora di più perché il babbeo

presta denaro gratis e abbassa

il tasso di interesse qui a Venezia.

Se un giorno mi offre il fianco,

ingrasserò l’antico rancore che gli porto.

Ho il forte sospetto che più di una rappresentazione ebraica di Shylock abbia omesso questi versi. Cè qualcosa di troppo vicino alla natura, qualcosa di troppo pertinente: “Abbassa il tasso di interesse”.

20 aprile 1043 – Se o quando si citano i Protocolli che si dice siano degli Anziani di Sion, ci si sente spesso rispondere: oh, ma sono un falso. Certo che sono un falso, e questa è la prova che abbiamo della loro autenticità. Gli ebrei hanno lavorato con documenti falsi per i passati duemilaquattrocento anni, ossia da quando hanno avuto a che fare con documenti. E nessuno storico di questa metà del secolo può definirsi tale se non ha prima esaminato i Protocolli. Che si dice, se volete, siano stati tradotti dal russo da un manoscritto consultabile al British Museum, dove un documento del genere forse esiste o forse no. Quel che sappiamo per certo è che sono stati pubblicati una ventina d’anni fa. Che Lord Sydenham vi ha scritto una prefazione. Che il loro contenuto si rifà a un abbozzo che si dice sia comparso negli anni quaranta dell’Ottocento. Il loro interesse non sta nel fatto che siano stati inventati o meno da una assemblea legislativa di rabbini, democraticamente eletti o segretamente nominati dal Misterioso Ordine dei Palchi a Sette Bracci o dalla Società del Bowling del Milwaukee. Il loro interesse sta nella natura mentale o nello stato mentale del loro autore. Stava in quello l’interesse dello psicologo il giorno in cui sono apparsi. E l’interesse dello storico un ventennio dopo, quando il programma in essi contenuto è andato a effetto fino a un certo punto, e fino a un qualche squallore. Quel che è più interessante per lo storico è la loro decisa campagna contro la storia, il loro intento dichiarato di cancellare i classici, di cancellare la memoria, e di stordire gli uomini parlando del domani.

27 aprile 1943 – Penso che sarebbe ora che i massoni americani si interrogassero sui possibili rapporti fra il loro ordine e gli ebrei, e almeno una setta o una parte o una cerchia selezionata di ebrei organizzati come nemico possibile dell’umanità e del popolo americano, del popolo britannico in particolare. … Alla Sorbona è stata istituita una cattedra per lo studio della storia ebraica moderna, cioè il ruolo del giudeo nella storia moderna. Sarebbe bene avere cattedre del genere in tutte le università americane, anche se Harvard e il College della Città di New York non troverebbero facilmente le donazioni necessarie. … Né i Frankfurter né gli altri maledetti ebrei si preoccupano della legge o della Costituzione americana. Ma non sta a noi dar man forte ai Frankfurter o alla faida ebraica. Nel bel mezzo della quale vi trovate tutti voi. E ogni giovane americano che annega lo deve a Roosvelt e a Baruch e alla violazione dei doveri istituzionali da parte di Roosvelt. … E le università statali non gestite completamente dai loro ghetti dovrebbero cominciare a studiare la storia del ruolo dell’ebreo nella storia, del ruolo dell’usura e del controllo della moneta da parte di organismi estranei.

4 maggio 1943 – Gli ebrei freudiani, che paralizzano il nucleo della volontà nella sua vittima goyim [sic!].

16 maggio 1943 – L’Inghilterra sta dalla parte degli ebrei, contro il resto dell’umanità.

29 maggio 1943 – Sampter [Jessie Sampter, attivista sionista, a capo della Scuola di Sionismo di Hadassah, N.d.T.] dice nella sua guida al Sionismo che la lega delle Nazioni è una vecchia idea ebraica. In pratica, la Lega di Ginevra era certamente una sozzeria, non ci voleva pregiudizio per accorgersene. Lo si è visto a Londra nel 1918, credo, o poco dopo. Molto tempo prima che la parola antisemitismo diventasse di moda nel mio piccolo entourage. La Lega era certamente sozza. Ed ecco ora il rabbino, o forse il non rabbino Sampter che ci dice che l’idea è ebraica.

13 giugno 1943 – Ma visto che i miei compatrioti sono ora governati da ebrei e dal più lercio lerciume dal fondo della pattumiera degli ebrei…

 

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