24 Novembre 2014

Il nuovo Rabbino Capo di Venezia «Preoccupa l’antisemitismo»

Fonte:

La Nuova di Venezia e Mestre

Autore:

Enrico Tantucci

«Si allarga l’ondata di antisemitismo»

La cerimonia d’insediamento di Rav Scialom Bahbout alla guida spirituale della Comunità Ebraica di Venezia

Ha messo in guardia contro il rigurgito di antisemitismo che si sta allargando in tutto il mondo il nuovo Rabbino Capo di Venezia Rav Scialom Bahbout che si è insediato ieri mattina nel nuovo incarico in una suggestiva e affollata cerimonia che si è svolta nella Sinagoga Spagnola del Ghetto Vecchio alla presenza anche delle principali autorità cittadine. «È un problema di tutti», ha ricordato, «perché altre minoranze, dopo la nostra, potrebbero essere colpite e il ruolo della Chiesa Cattolica nel creare una nuova tolleranza è fondamentale. Dopo i tragici fatti avvenuti con l’eccidio nella Sinagoga di Gerusalemme, è importante che anche i principali laeder del Medioriente riconoscano in ogni ebreo un proprio fratello, per porre fine a questa spirale di violenza». Il tema dell’antisemitismo montante è rimasto comunque sotto traccia per tutta la cerimonia nei diversi interventi che si sono succeduti, a cominciare da quello del presidente della Comunità Ebraica Paolo Gnignati, lamentando anche che non ci sia stata «una condanna senza se e senza ma della strage di innocenti avvenuta pochi giorni fa nella Sinagoga di Gerusalemme». E da parte sua, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha sottolineato con preoccupazione il fenomeno crescente degli «ebrei lontani», che non partecipano più in alcun modo alla vita delle Comunità italiane, quasi dimentichi della loro religione, con un calo di partecipazione del 20 per cento negli ultimi trent’anni che rischia di accentuarsi. Grandi elogi e anche speranze sono riposte nel nuovo rabbino di Venezia, che è anche un intellettuale e un fisico, autore di numerosi libri e tra i fautori – è stato sottolineato – della riscoperta dell’ebraismo nel meridione d’Italia. Ne hanno sottolineato i meriti il presidente dell’Assemblea Rabbinica Italiana Giuseppe Momigliano e anche il direttore generale della Orthodox Union Rav Menachem Genack, che a sua volta ha sottolineato nel suo intervento: «Vediamo che il mondo sta diventando ostile a Israele e siamo testimoni di una crescente ondata di antisemitismo. Abbiamo bisogno di leader che ci guidino in tempi difficili a cercare l’Onnipresente. Rav Bahbput è un leader e la Comunità Ebraica di Venezia è davvero fortunata ad averlo come Rabbino. È un uomo di grande abilità e intelligenza». Ed è stato proprio Rav Bahbput a prendere infine la parola, per il suo discorso di insediamento, in cui ha ricordato anche l’unicità di Venezia e il ruolo attivo che la Comunità Ebraica fin dalla sua nascita nel 1516 ha sempre svolto in città, citando ad esempio l’ebraicità di un patriota come Daniele Manin, che per la sua indipendenza si è battuto. Ma è stato appunto sul problema dell’antisemitismo crescente e di come superarlo che ha incentrato parte del suo intervento, ricordando anch’egli il tragico eccidio nella sinagoga di Gerusalemme. Auspicando che anche nei popoli arabi cresca una consapevolezza degli ebrei come «fratelli maggiori» all’interno della storia dei territori che occupano che possa favorire una reciproca convivenza civile.