28 Dicembre 2014

Il leader del gruppo neonazista Militia rivendica una recente azione antisemita

Fonte:

Il Messaggero edizione di Roma

Autore:

Adelaide Pierucci

Boccacci: mie le scritte antisemite

Ma non convince i pm e la Digos

«I manifesti anti-Israele sono un’ idea mia. E per l’affissione ho pagato due stranieri di cui non so il nome, inutile cercare teste rasate». Maurizio Boccacci, l’ex militante del Fuan oggi leader del gruppo neonazista romano Militia, interrogato a piazzale Clodio ha rivendicato l’azione di agosto, in centro fino a Talenti, contro una cinquantina di attività gestite da ebrei. “Boicotta Israele, contribuisci a fermare il massacro del popolo palestinese. Bisogna boicottare ogni tipo di prodotto e commerciante ebraico”, era scritto sui manifesti, in diretto riferimento alle operazioni militari condotte a partire dall’8 luglio dallo Stato israeliano nella Striscia di Gaza. Così Boccacci, non appena ha concluso la sua confessione davanti al pm Tiziana Cugini, si è ritrovato iscritto nel registro degli indagati per istigazione all’odio razziale. La sua versione, però, pare non abbia convinto gli inquirenti e gli uomini della Digos. L’inchiesta quindi non è chiusa. Non è la prima volta che il leader di Militia, ex fondatore del disciolto Movimento Politico, rivendica un’azione del gruppo per alleggerire la posizione dei complici. A Boccacci sono stati mostrati alcuni video recuperato dai sistemi di videosorveglianza di un paio di stazioni metro all’indomani dell’ incursione ma ha negato di riconoscere qualcuno.

Il leader di Militia, il 28 novembre è stato condannato a un anno per aver tappezzato la capitale di striscioni e scritte murali contro Fini, Alemanno, ma soprattutto contro Israele e il presidente della comunità ebraica, Riccardo Pacifici. Per questa vicenda era finito in manette nel 2011 per lo stesso reato. Con lui erano stati condannati Stefano Schiavulli, stessa pena, Alessandro Dessi e Giuseppe Tetti (sei mesi).