21 Febbraio 2023

Il consigliere del ministro della Cultura a convegno con l’editore di autori neonazisti

Quando serve un “intellettuale” a rappresentare il governo ormai spunta sempre lui: Francesco Giubilei. Classe 1992, editore, editorialista, presiede la Fondazione Tatarella e l’associazione Nazione Futura. Assunto dal Ministro Gennaro Sangiuliano come consigliere per la promozione della cultura tra i giovani, mentre salta tra uno studio televisivo all’altro, si prodiga instancabilmente affinché la “cultura di area”, un variegato arcipelago di case editrici più o meno di nicchia e nomi, trovi sempre più spazio. La missione, declinata in termini gramsciani, è quella di conquistare l’egemonia anche sulla cultura e non solo nelle urne, contro l’odiato “marxismo culturale”, che è la definizione che la destra usa per rappresentare il fatto che artisti, registi e cantanti raccontino il mondo contemporaneo con i suoi cambiamenti e i suoi valori che mutano, piuttosto che la tradizione e i sempiterni allori nazionali.

Non stupisce così vedere il consigliere del ministro (e saggista, editore, editorialista etc) in un panel che fa il verso al famoso libro di Primo Levi e intitolato “Se questo è l’uomo”, accompagnato dal seguente sottotitolo: “La crisi antropologica dal politicamente corretto al metaverso”. E pensare che questi sono gli stessi che prendono in giro quando la sinistra parla di “intersezionalità” additandola come elitaria. Misteri degli intellettuali davvero vicini al popolo.

L’incontro si terrà il prossimo 25 febbraio al Palazzo della Cancelleria a Roma, e vi parteciperanno tra gli altri il campione della destra anti gender Simone Pillon, e i giornalisti Marcello Foa e Francesco Borgonovo. A organizzarlo Pro Vita e Famiglia e Cinabro Edizioni, e dal sito internet pubblicizzato si presenta come l’inizio di un vero e proprio percorso: “Il progetto e tavolo di confronto permanente Se questo è l’uomo, pone al centro la sacralità dell’uomo e la sua identità. Principi fondanti, irriducibili di fronte alla violenza delle ideologie transumaniste che, negli ultimi anni e con sempre maggior aggressività, attentano alla dimensione umana, alla sua integrità”.

Se di Pro Vita e Famiglia si è scritto molto, e non è difficile reperire informazioni sulla sua attività contro l’aborto, i diritti delle persone Lgbtq+ e in difesa della famiglia tradizionale, cosa sia esattamente Cinabro Edizioni non è proprio immediato. Chi è un po’ avvezzo alla materia capisce subito che il riferimento è “Al cammino del cinabro” di Julius Evola, il filosofo “tradizionalista”, punto di riferimento nel pantheon culturale della destra e nume tutelare del neofascismo, che spesso con un po’ troppa indulgenza gli abbona il feroce antisemitismo e il razzismo.

E qui i primi interrogativi già sorgono. Cosa ci fa Giubilei qua in mezzo? Perché il nostro enfant prodige è da un paio d’anni a lavoro per cancellare la matrice originaria di Fratelli d’Italia, inventando è il caso di dirlo delle radici conservatrici al partito di Giorgia Meloni e alla destra destra italiana, rifacendosi a Longanesi e Prezzolini piuttosto che a Evola.

Scorrendo poi il catalogo di Cinabro Edizioni ogni dubbio scompare. Qui compaiono i titoli di Léon Degrelle “Appello ai giovani europei” e “Parla Degrelle. Interviste censurate”. Basta usare Wikipedia per scoprire che Degrelle è stato un irriducibile neonazista, già comandante delle Waffen SS e collaborazionista belga a capo del movimento rexista. Chi sa se i tipi di Cinabro Edizioni hanno nel cassetto anche una nuova edizione del grande classico di Degrelle “Hitler per mille anni”. Non mancano poi libri come “Mistica della rivoluzione fascista”, testo di riferimento per il fascismo squadrista di Niccolò Giani, o l’ultimo arrivato “Il fascismo e l’aratro” di Arnaldo Mussolini.

Ci vuole ancora di meno per scoprire che Cinabro Edizioni è una piccola casa editrice legata a Raido, gruppo orgogliosamente “tradizionalista” del panorama neofascista romano, che organizza anche una rivista trimestrale “Fuoco” chi si fregia di aver pubblicato nel suo ultimo numero un intervento proprio di Francesco Giubilei.