17 Settembre 2014

Gianni Vattimo e Ism Italia (International Solidarity Movement Italia) sostengono il boicottaggio degli artisti israeliani che partecipano a Settembre Musica e Torino Danza.

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ADNKronos - ANSA

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«Non vogliamo imporre nulla ma solo informare il pubblico affinché sia consapevole di chi va a sentire: chi più di un artista ha il compito di alzare la voce contro la barbarie che avviene a Gaza?». Lo ha detto il filosofo Gianni Vattimo, spiegando insieme ad Alfredo Tradardi del gruppo torinese dell’Ism Italia (International Solidarity Movement Italia) i motivi alla base del boicottaggio degli artisti israeliani che partecipano a Settembre Musica e Torino Danza. «Nessuno di questi artisti ha condannato le azioni del governo israeliano nella Striscia di Gaza», ha sottolineato Tradardi secondo il quale ci sarebbe un’operazione di «restyling» dell’immagine di Israele attraverso la promozione della cultura israeliana all’estero con il sostegno del governo. «alcuni – ha aggiunto – sono sponsorizzati ufficialmente dall’ambasciata Israeliana insieme a Torino Spiritualità e questa è una cosa oscena». L’appello ai torinesi è a disertare questi appuntamenti. In particolare è previsto un volantinaggio domenica alle 21 davanti all’Auditorium Rai, dove si esibirà la cantante Noa mentre per il 27 e 28 settembre davanti al teatro Carignano, dove si esibirà la Kibbuz Contemporary Dance Company, è previsto un contro spettacolo di strada con l’attore Marco Gobetti. «Non siamo contro tutti gli israeliani, ma contro chi appoggia la politica di Israele. Non siamo antisemiti – ha concluso Vattimo – ma contro l’azione del governo israeliano».

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Boicottare gli artisti israeliani presenti nel cartellone di MiTo e TorinoDanza. È l’appello dell’associazione filopalestinese Ismi Italia e del filosofo Gianni Vattimo, secondo cui si tratta di «artisti sponsorizzati o aiutati dal governo di Israele e dall’Ambasciata israeliana in Italia, usati dal potere di quel Paese per farsi il restyling e poter continuare a sterminare un popolo con il beneplacito del mondo intero». Al centro della polemica, in particolare, il Kibbutz Contemporary Dance Company, il pianista Omri Mor e la celebre cantante Noa, che si esibirà in occasione del Prix Italia. In occasione delle loro esibizioni, Ismi e Vattimo terranno sit con volantinaggio. Inoltre per il 27 settembre è in programma uno spettacolo alternativo per «raccontare come si muore di falsa tregua a Gaza». «Non siamo antisemiti, antiebrei o ‘antinonsocosa’ – precisa Vattimo – ma vogliamo che il pubblico di quei concerti conosca la verità e sappia chi va ad ascoltare. Sono artisti che non hanno detto una parola sul drammatico genocidio in corso nella Striscia di Gaza». «Israele – aggiunge Alfredo Tradardi, di Ismi – sta continuando a rompere le varie tregue, ma nessuno dice nulla. Tanti ebrei non concordano con i modi fascisti di questo governo, ma loro continuano, incuranti della verità storica e del tanto ventilato rispetto dei diritti umani».

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