5 Aprile 2023

Gadi Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione CDEC, commenta la mancata sospensione della squalifica alla curva della Lazio

Fonte:

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Autore:

Gadi Luzzatto Voghera

Non siamo d’accordo

Il giudice sportivo ha deciso la chiusura per un turno della curva nord della Lazio due settimane dopo (!) la performance di cori razzisti e in particolare antisemiti durante la gara con la Roma. La pena è stata sospesa per un anno (cioè se l’episodio non si ripete – ma dev’essere proprio quello lì – praticamente la pena non viene comminata) tenuto conto dell’atteggiamento collaborativo della S.S. Lazio.  Ci permettiamo di dissentire con questa decisione che consideriamo tardiva e pilatesca. Ancora una volta la giustizia sportiva dimostra di non avere gli strumenti giuridici, o – peggio – di non avere direttamente l’intenzione di sanzionare con il dovuto rigore una manifestazione che si ripete in forma continuativa da anni e che è ben nota a tutti. Ci sembra urgente che venga aperto al più presto un tavolo affinché negli stadi di calcio in Italia (accade solo da noi!) non si ripetano episodi di aperto razzismo, incitamento all’odio e antisemitismo. Ne va della civiltà del nostro paese e della dignità dei suoi cittadini. L’Articolo 3 della Costituzione è chiaro: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Al giudice sportivo questo codice deve risultare poco rilevante, con ogni evidenza.