Fonte:
Corriere della Sera
Autore:
Vincenzo Brunello
Nel 2022 aveva fatto il saluto nazista durante una visita scolastica al museo statale di Auschwitz-Birkenau quando aveva solo 14 anni ed era finito nei guai con la legge polacca e successivamente anche con quella italiana. Al minorenne fiorentino le autorità polacche contestavano di aver «propagato il regime fascista eseguendo il saluto nazista», una violazione del codice penale in Polonia.
Dal folle gesto dell’ottobre del 2022, infatti, erano venuti fuori due procedimenti penali uno in Polonia e un altro in Italia presso il Tribunale dei Minorenni di Firenze che su richiesta dei colleghi polacchi aveva avviato anche un’attività di inchiesta socio-familiare con riferimento al minore e al suo contesto familiare e scolastico
Successivamente tale attività di inchiesta era stata poi sospesa, con un decreto del 18 gennaio 2024, dopo che i giudici italiani avevano preso atto della decisione assunta dal Tribunale di Oswieçim, nome polacco originario della cittadina nota a tutto il mondo con il nome tedesco di Auschwitz.
Dalla documentazione inviata dai giudici polacchi ai colleghi fiorentini era emerso che il minorenne era stato sottoposto alla «misura educativa sotto forma di avvertimento» e che in questi termini il procedimento a suo carico era stato definito e concluso.
Una misura educativa sotto forma di avvertimento è un provvedimento disciplinare meno grave destinato a correggere un comportamento scorretto, spesso utilizzato in contesti educativi o familiari. È una forma di comunicazione che mette in guardia l’individuo sul fatto che il suo comportamento è inaccettabile e che, in caso di reiterazione, potrebbero essere adottate misure più severe. L’avvertimento ha lo scopo di far riflettere l’individuo e di indurlo a modificare il suo comportamento.
Il 28 aprile scorso il giudice delegato del Tribunale per i Minorenni di Firenze, Adolfo Di Zenzo, con un decreto ha sancito la chiusura del procedimento italiano. «Anche il procedimento pendente presso questo Tribunale deve essere portato a conclusione, non sussistendo più l’interesse del Tribunale di Oswiecim ad ottenere le informazioni richieste, in quanto il procedimento pendente è stato definito con una decisione contenente una misura educativa».
I giudici polacchi infatti avevano richiesto gli esiti dell’inchiesta fiorentina sul minore ma prima della decisione di «ammonirlo». Questo passaggio tecnico chiude la vicenda giudiziaria dell’adolescente che attualmente ha 17 anni.