3 Ottobre 2023

Elon Musk ha usato un meme neonazista?

Elon Musk torna ad essere al centro delle critiche, dopo aver condiviso su X un tweet contenente il presunto meme di propaganda neo-nazista “clown world”. Una combinazione di emoji tutt’altro che innocua, utilizzata in rete dal movimento politico statunitense alt-right – abbreviazione di alternative right -, ossia una destra anti-liberale contraria all’immigrazione e allo ius soli – l’acquisizione della cittadinanza in un dato paese per diritto di nascita sul suo territorio. Un movimento fortemente diffuso negli Stati Uniti, considerando che gli esponenti dell’alt-right hanno avuto un ruolo chiave nella vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali del 2016 e all’assalto di Capitol Hill nel 2021.

Abituati a parlare per meme, i membri del movimento di estrema destra hanno cominciato a utilizzare il termine “clown world” a partire dal 2015, al fine di esprimere la propria disapprovazione per un mondo abitato da clown, ossia da autorità, istituzioni e cittadini che abbracciano volontariamente la diversità. Proprio per questo, infatti, il linguaggio dell’alt-right definisce come “paesi clown” tutti quelli che accettano i migranti all’interno dei propri confini, senza agire per reprimerne l’inclusione. Insomma, come riferisce il giornalista Udo Gümpel, il “clown world” è stato “creato da neo-nazisti e fascisti” americani per esprimere “la supremazia dell’uomo bianco”. Un escamotage per diffondere online messaggi di razzismo e odio senza che nessuno se ne accorga e, soprattutto, senza essere bannati dalle piattaforme.

Quello che stupisce, però, è che Elon Musk abbia condiviso pubblicamente un meme così tanto caratteristico del linguaggio di alt-right, considerato a tutti gli effetti un movimento di estrema destra. D’altronde, non è certo la prima volta che l’imprenditore rivela di avere una particolare vicinanza all’ideologia di cui Donald Trump si è fatto portavoce, dato che lo ha già dimostrato acquisendo Twitter e riaccogliendo sulla piattaforma tutti quegli utenti che erano stati bannati per incitamento all’odio.