14 Luglio 2017

Diventa un caso nazionale la manifestazione neonazista organizzata dai tifosi ultrà del Verona calcio

Fonte:

Corriere della Sera

Autore:

Laura Tedesco, Silvia Maria Dubois

E alla festa degli ultrà veronesi i cori sono per Hitler

La denuncia della comunità ebraica: «Una celebrazione del nazismo, siamo allarmati». Indaga la Digos

VERONA «Siamo una squadra fantastica, fatta a forma di svastica». Diventano un caso nazionale quegli inni, cori e ringraziamenti allo «sponsor della serata, Adolf Hitler» che hanno fatto da colonna sonora alla festa della Curva Sud dell’Hellas Verona. Location dell’evento datato domenica 1 luglio, lo stadio Bentegodi: «Chi ha pagato tutto? Chi ha permesso questa serata?», si urla dal palco per poi citare il Führer e dare il là a ritornelli d’impronta nazista. A immortalare íl tutto, un video amatoriale pubblicato sulla pagina Facebook di No Boreal e finito al centro di un’autentica bufera. Dal web la vicenda è piombata nelle mani della Digos di Verona, che ha acquisito le immagini della manifestazione inviando un’informativa ai pm. E ha poi alimentato le polemiche. Un «fermo monito contro chi inneggia al nazismo» è arrivato dalla presidente dell’Ucei Noemi Di Segni e dal presidente della Comunità ebraica di Verona, Bruno Carmi. «Non possiamo che dirci profondamente allarmati per un avvenimento diventato vera celebrazione del nazismo», hanno detto rivolgendosi ai presidenti della Figc, Carlo Tavecchio, dell’Hellas, Maurizio Setti, e al sindaco di Verona, così come a prefetto e questore. E II caso sarà discusso in consiglio comunale lunedì. «Inneggiare a Hitler è certamente da condannare, quei cori sono di cattivo gusto e di pessimo esempio — ha detto il leader della Lega Nord, Matteo Salvini —. Ma non esageriamo e non coinvolgiamo politica e magistratura. Lasciamo che i giudici perseguano chi ruba e delinque. Il consiglio comunale? Verona ha tanti problemi, meglio affrontare altre questioni. In fondo parliamo di un coro goliardico. Vogliamo il reato di coro?». Bocche cucite, per adesso, dalla nuova giunta capeggiata dal sindaco Federico Sboarina, mentre monsignor Bruno Fasani sbotta: «Sono preoccupatissimo, esprimo tutta la mia indignazione, anche da tifoso del Verona, con il silenzio. Non è accettabile quanto successo, se lo sport inizia a mescolarsi sempre più con questa cultura becera, lo sport è morto». Tutt’altro che un bel biglietto da visita per il Verona, la cui stagione in A inizia già con una «macchia» per la curva sud che resterà chiusa due turni dopo i cori razzisti al derby dello scorso anno contro due biancorossi del Vicenza: «Condotte simili non possono rimanere impunite — è l’appello della Comunità ebraica — chiediamo ad autorità ed enti competenti di agire con il massimo rigore e sanzionare i responsabili, applicando le leggi dell’ordinamento penale e della giustizia sportiva».