20 Giugno 2015

Dirigente della polizia ferroviaria di Catania per mesi ha pubblicato commenti razzisti sui social networks

Fonte:

la Repubblica

Autore:

Alessandra Ziniti

Poliziotto inneggia a Hitler “Bruciare i clandestini”

Catania, bufera per le frasi-shock contro gli immigrati dell’ispettore della Polizia ferroviaria: “Mi manca Hitler”. Sel: intervengano Alfano e Pansa. Il questore: denuncia in procura e provvedimento disciplinare

Catania.Ora che lo “scandalo è venuto fuori denunciato dal deputato di Sel Erasmo Palazzotto il suo cellulare squilla a vuoto e la pagina facebook sulla quale ha vomitato per mesi frasi shock contro i migranti e pesanti insulti contro vertici istituzionali e politici è improvvisamente oscurata. Nel suo ufficio di dirigente della polizia ferroviaria di Catania Gioacchino Lunetto non c’è, ma le sue frasi rimbalzano di bocca in bocca. I migranti? “Bruciamoli vivi o rimpatriamoli”, “Lasciamoli nudi e ributtiamoli a mare”. E ancora: “Impalata ed espulsa”, scrive commentando la foto di una giovane profuga fermata mentre ruba in un grande magazzino.

L’imbarazzante fascicolo con lo sproloquio razzista del dirigente della Polfer etnea adesso è all’esame della Procura. Sono stati gli stessi colleghi della Digos a denunciarlo. Il questore Marcello Cardona si limita a dire: «Ho disposto l’avvio, con rapidità e rigore, delle opportune valutazioni per l’adozione di provvedimenti disciplinari». Ma sono almeno dieci mesi che Lunetto, che non ha mai fatto mistero delle sue simpatie fasciste, un’esperienza da consigliere comunale nel piccolo centro di Aci Sant’Antonio, lancia i suoi strali razzisti sulla sua pagina facebook senza che nessuno intervenga. “Bruciarli vivi o rimpatriarli”, è la sua ricetta. “Gli italiani emigrati negli Stati Uniti, in Germania o nelle altre nazioni non hanno mai avuto un comportamento simile” scrive il 28 settembre del 2014 condividendo un link del sito di destra “Sputtaniamoli tutti”.”Diamogli fuoco insieme agli italioti che li indottrinano ed aizzano”.

Dal suo posto di dirigente della Polizia ferroviaria, di migranti sbarcati nei porti siciliani e in partenza verso il Nord ogni giorno ne vede passare a decine. E il 17 giugno così commenta la notizia dei due ferrovieri aggrediti a colpi di machete da tre extracomunitari: “Questi sono delinquenti clandestini che scappano dai loro paesi dove li sgozzano appena sbagliano e vengono da noi perché sanno di restare impuniti nel paese delle banane. Gli unici che meritano accoglienza sono i siriani, scappano da una guerra e sanno ben comportarsi”.

I respingimenti sui treni alla frontiera di Ventimiglia? “Se in Italia li tocchi un italico idiota ti fa un video e un giudice ti condanna per tortura”.

Non risparmia nessuno questo ispettore superiore di polizia che lamenta la “mancanza di Hitler” e definisce Mussolini un uomo “che ha dato tanto onore alla politica”.

I politici di oggi che si ergono a difensore degli immigrati sono bersagli nei confronti dei quali il dirigente Polfer esprime tutto il suo disprezzo. Per il presidente della Camera Laura Boldrini o per l’ex ministro Cécile Kyenge esprime un irenico rammarico commentando la notizia di un senegalese arrestato per aver violentato una ragazza italiana: -Peccato che non beccano mai una parente della Boldrini o della Kyenge”. E al deputato Pd Khalid Chaouki dice: “Meriteresti di essere attinto con una palla di merda in faccia”.

«È incredibile e gravissimo — dice la presidente del gruppo misto Sel Loredana De Petris — E evidente che il capo della polizia Pansa e il ministro degli interni Alfano ora hanno il dovere di intervenire senza perdere un attimo.»