30 Agosto 2023

Dimissioni di Marcello De Angelis dalla regione Lazio dopo le polemiche

Fonte:

La Repubblica

Autore:

Marina de Ghantuz Cubbe

Post antisemiti e negazionismo sulle stragi

De Angelis si dimette dalla Regione Lazio

Dopo un mese di polemiche lascia il portavoce di Rocca, governatore di Fdl. Aveva negato la matrice neofascista della bomba del agosto. Pesano canzoni e interventi contro gli ebrei. Lui: “Messo alla gogna”. Schlein: “Finalmente”

ROMA — Si ritiene una vittima della «macchina del fango» Marcello De Angelis che ieri con una lettera al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha annunciato le sue dimissioni da capo della comunicazione istituzionale. Un ruolo che ha onorato” con un post negazionista sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980, nonché lasciando tracce ovunque dei testi antisemiti scritti anni fa, pubblicando (in questo caso di recente) foto del candelabro usato dai nazisti nel giorno del solstizio. «Dopo attenta riflessione, mi trovo nelle condizioni di dover fare una scelta di cui mi assumo tutta la responsabilità — ha scritto De Angelis — sono stato messo alla gogna per un post su Facebook in cui ho espresso perplessità su una vicenda giudiziaria sulla quale molti altri prima e meglio di me e in modo più autorevole, si erano pronunciati in maniera analoga. Rivendico il diritto al dubbio e al dissenso anche se non posso negare di essermi espresso in modo inappropriato e per questo ho chiesto scusa». Il riferimento è al post del 3 agosto, in cui De Angelis scriveva di sapere con «assoluta certezza» che nella strage di Bologna le tre persone condannate in via definitiva «Ciavardini, Mambro e Fioravanti non c’entrano, magistrati e istituzioni lo sanno e mentono». Quelle stesse istituzioni, in testa il capo dello Stato Sergio Mattarella, avevano appena condannato la matrice fascista della strage. Nella lettera di dimissioni, De Angelis passa dal vittimismo alla presa di coscienza. «Non posso affrancarmi dall’unica cosa di cui mi sento vergognosamente responsabile: aver composto in passato un testo di una canzone che considero un messaggio di odio insensato nei confronti di esseri umani senza colpa». Ovvero le persone di religione ebraica, definite «razza di mercanti che violentano le donne», nella canzone Settembre Nero. Pubblicata nel 1995, esalta la strage di atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco. Quando la canzone da brividi è riemersa, De Angelis ha di nuovo chiesto scusa. Solo che nessuno ha creduto alla versione del «era tanto tempo fa». Perché il brano è stato scritto per il gruppo “musicale” di estrema destra 270bis, di cui è stato il frontman e che ha continuato a sponsorizzare sui social fino a pochi giorni fa. Per il governatore Rocca quelle a carico dell’ex capo della comunicazione, sono «strumentalizzazioni inaccettabili». Le dimissioni però le ha accolte di buon grado. La segretaria del Pd Elly Schlein esulta: «Finalmente», dice nel giorno in cui annuncia di voler portare in Parlamento una proposta di legge contro la propaganda nazifascista. Ma è tutto ii suo partito che, sul caso De Angelis, avevano chiesto un passo indietro già «dopo le sue primissime dichiarazioni su Bologna, perché la strage aveva una matrice fascista e si deve riconoscere questo, specie se si ricoprono ruoli istituzionali». Mentre da Azione, Carlo Calenda parla di atto dovuto, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni definisce la nomina inaccettabile fin dall’inizio. Per il capogruppo M5s alla Camera Francesco Silvestri, la scelta di abbandonare è il minimo sindacale. La coordinatrice nazionale di Italia Viva Raffaella Paita aggiunge: «Meglio tardi che mai». «Era ora, ha aspettato anche troppo», la sintesi del presidente delle vittime della strage del 2 agosto Paolo Bolognesi.