15 Maggio 2016

Dichiarazioni antisemite, omofobe e sessiste del campione del mondo dei pesi massimi Tyson Fury

Fonte:

La Gazzetta dello Sport

Fury rischia la licenza Insulta pedofili, ebrei donne e omosessuali

Sarà perché di nome fa Tyson, proprio in onore del «grande cattivo» ma è certo che il nuovo campione dei massimi, l’inglese Fury, sta devastando il mondo della boxe così come aveva fatto il 28 novembre a Dusseldorf con l’ex imbattibile Wladimir Klitschko a cui aveva sottratto i titoli dei massimi Wba, Wbo e Ibf (i primi due li metterà in palio nella rivincita del 9 luglio a Manchester) . Il 27enne astro nascente in una lunga intervista circolata su You Tube ha dato un’altra testimonianza del già noto integralismo sparando a zero contro tutti. Solo che stavolta le affermazioni omofobiche, sessiste e antisemite hanno talmente travisato i limiti del buon gusto e non solo che hanno fatto insorgere la comunità britannica, dentro e fuori la boxe.

INSULTI Stavolta Fury se l’è presa con pedofili, bisex e transessuali («sono scherzi della natura»), donne («portano la borsa di sera perché sanno che vanno fuori solo per fare sesso») ed ebrei («sono sionisti che possiedono tutte le banche, tutti i  giornali e tutte le tv, fanno a tutti il lavaggio del cervello»). Col risultato di far insorgere la Caa, Campaign Against Antisemitism, che ha depositato una protesta formale alla Commissione di controllo della federboxe inglese perché Fury venga deferito e possibilmente squalificato: «Non c’è posto nello sport per l’antisemitismo: non è la prima volta che esce dalle righe, ormai è specializzato negli insulti a sfondo razzista». Il campione, che si definisce il «re degli zingari» per le origini gitane, evidentemente si sente impunibile ma rischia di perdere la licenza e di conseguenza i suoi titoli. f.n.