25 Aprile 2016

Cronaca delle manifestazioni per il 25 aprile a Milano, Verona e Venezia

Fonte:

Moked.it

Milano – Passa la Brigata Ebraica, violenti isolati

Come da tradizione, il corteo del 25 aprile a Milano parte dal corso Venezia per poi arrivare in piazza del Duomo. E tra i primi vessilli e bandiere che si scorgono nel fiume di persone in strada per festeggiare il 71esimo dalla Liberazione ci sono anche quelli, oramai d’obbligo, della Brigata Ebraica. L’ebraismo milanese – rappresentato tra gli altri, dal vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Roberto Jarach e dal copresidente della Comunità Raffaele Besso e da diversi consiglieri della Keillah – si è raccolto dietro allo striscione con la stella di Davide, simbolo del coraggio di migliaia di uomini che dalla Palestina mandataria partirono alla volta dell’Europa per liberarla dai nazifascisti. Quest’anno, a fare capolino tra le associazioni ebraiche e non – tra cui l’Unione giovani ebrei d’Italia, Hashomer Hatzair, Sinistra per Israele e Amici di Israele – anche i due principali candidati sindaco per Milano, per il centrodestra Stefano Parisi (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia) e per il centrosinistra Beppe Sala (Pd). Dimostrazione della vicinanza del mondo politico – a cui si uniscono i volontari del gruppo Bella Ciao (Pd) che, come lo scorso anno, hanno organizzato un servizio d’ordine per garantire la sicurezza di chi sfila con la Brigata Ebraica, aiutati dai City Angels – ai valori che rappresenta il vessillo della Brigata. A rappresentare le istituzioni, tra gli altri, i deputati Emanuele Fiano e Lia Quartapelle. La tensione è salita in piazza San Babila, dove ad attendere il corteo si sono posizionati, come già in passato, un gruppo di violenti che ha urlato i soliti vergognosi slogan contro Israele. ‎La situazione è comunque rimasta sotto controllo e la sfilata è andata avanti senza incidenti, raggiungendo piazza Duomo, ultima tappa delle celebrazioni.

Verona, solo applausi per la Brigata

Venezia, appuntamento in Ghetto

Solo applausi e nessuna contestazione a Verona, dove le insegne della Brigata Ebraica hanno sfilato in testa al corteo del 25 Aprile insieme a quelle delle altre realtà e associazioni protagoniste della Resistenza. Un risultato che è frutto di un impegno di sensibilizzazione condotto da anni dalla Comunità ebraica cittadina assieme alle istituzioni e che ha fatto sì che quella di oggi “si confermasse per quello che deve essere: una festa di tutti”. Così il Consigliere UCEI Roberto Israel, tra i più attivi in questo percorso. A ricordare il contributo degli ebrei italiani e dei volontari della Brigata il presidente della Comunità ebraica Bruno Carmi, intervenuto dopo la deposizione di una corona in ricordo di Rita Rosani, giovane ed eroica partigiana uccisa a soli 24 anni. A recitare una preghiera in memoria delle vittime del nazifascismo il rav Yosef Labi. “Noi ricordiamo oggi tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita contro il tiranno, contro una politica di esclusione e di morte voluta da altri e propagata da un regime che proclamava valori di odio e segregazione, di esclusione e di morte, contraria ai valori antichi dei profeti d’Israele che insegnavano la solidarietà, l’aiuto e la vicinanza a chi soffre, al povero, alle vedove e agli orfani” ha affermato il rabbino capo di Firenze Joseph Levi. In corteo anche i rappresentanti dell’associazione Italia-Israele, che hanno voluto omaggiare la figura di Enzo Sereni. Significative, tra le altre, anche le iniziative svoltesi a Venezia e Livorno. L’appuntamento nella città lagunare è stato in Campo di Ghetto Novo, simbolo per antonomasia di una libertà troppo a lungo negata. A fare gli onori di casa, alla presenza delle più alte autorità cittadine, il presidente della Comunità ebraica Paolo Gnignati. La bandiera della Brigata in bella vista anche nella città labronica.