24 Maggio 2022

Condanna per “propaganda di idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale” nei confronti di un agente della polizia di Udine per alcune frasi antisemite

Frasi razziste, condannato agente della Polizia locale di Udine

Il 52enne a processo si era scagliato su Whatsapp contro gli ebrei e aveva giustificato Hitler

Sul suo stato di Whatsapp aveva affermato l’esistenza di un fantomatico progetto degli ebrei di sostituire la razza bianca. E che Hitler ha cercato di eliminarli perché aveva capito le loro intenzioni.

Per queste affermazioni, il giudice Camilla Del Torre del Tribunale di Udine ha giudicato colpevole un agente della Polizia locale del capoluogo friulano di propaganda di idee fondate sull’odio razziale. Il 52enne è stato condannato a mille euro di multa, pena sospesa. La pubblica accusa aveva chiesto due mesi di reclusione.

Tutto è cominciato con una segnalazione alla Digos di Udine e l’apertura di un fascicolo da parte del pm Marco Panzeri. Stando all’accusa, nel novembre del 2020 l’agente aveva scritto che “Gesù è stato assassinato, i mandanti sono stati gli ebrei e i loro discendenti adesso vogliono uccidere noi”. In un altro stato di Whatsapp aveva parlato del fantomatico progetto ebraico e di Hitler, oltre ad affermare che non a caso la moglie del vicepresidente Usa era sposata con un ebreo. Va detto che, a fine 2020, il vice di Donald Trunp era Mike Pence, cattolico di origini irlandesi.

Il difensore dell’agente, l’avvocato Andrea Tascioni, ha annunciato ricorso in appello. “Non c’è stato – spiega il legale – alcun pericolo di diffusione indiscriminata del messaggio, dal momento che lo stato di Whatsapp dura solo 24 ore e che è leggibile solo da chi ha il numero nella propria rubrica telefonica. Non c’è stata alcuna volontà – conclude – di diffondere il negazionismo o la superiorità di una razza”.