12 Maggio 2016

Beppe Grillo, leader del Movimento5Stelle, ironizza su nazismo e Shoah

Fonte:

Il Fatto Quotidiano

Autore:

Beppe Grillo

Confesso: io la faccio come Hitler

La Boschi, a proposito del referendum costituzionale, ha detto: “Chi vota No vota come CasaPound”. È un dato di fatto, non una provocazione, ha aggiunto per rafforzare la sua tesi. Molti l’hanno criticata, poverella, ma tutte le grandi intuizioni, all’inizio, suscitano reazioni scomposte e derisione da parte dei contemporanei. Ma non da parte mia: la Boschi mi ha messo in crisi. Mi ha fatto accorgere del fatto che qualsiasi cosa io faccia mi porta a stare dalla parte di tutti quelli che fanno la stessa cosa, a prescindere dalle ragioni per cui la fanno.

Ero lì in bagno, sul water, che mi spremevo le meningi sulla logica della Boschi (sì, ero sulla tazza, non faccio ironia becera, ma quello è l’unico momento in cui riesco a leggere o a concentrarmi sulle cose più nobili senza intrusioni esterne).

E quindi, dicevo, ero lì che spingevo me stesso al limite, per comprendere il sillogismo “Votare No alla riforma CasaPound” e proprio al culmine, quando stavo quasi per capire, e stavo quasi per liberarmi dal mio, come dire, fardello fisico interiore… zac! Mi si strozza tutto… diciamo in gola… insomma mi blocco. Niente, chiusura ermetica. Perché? Un interrogativo mi si è affacciato all’improvviso nella testa: “Ma Hitler la faceva seduto come me?”.

Oddio, non riuscivo più a farla per il senso di colpa. Avvertivo su di me lo sguardo accusatorio di milioni di vittime dell’Olocausto e davanti a queste, in piedi, la Boschi: quasi tangibile, materiale, lì nel mio bagno, più o meno all’altezza del bidet (il bagno è un po’ piccolo), con l’indice puntato su di me, indifeso, colto in flagrante, senza argomenti, che mi arringava: “Vergogna, chi la fá seduto la fa come Hitler! È un dato di fatto, non una provocazione!”.

Cavolo, io che la faccio come un nazista: non potevo sopportarlo. Dovevo prendere nettamente le distanze dalla cacca del Reich, pensai, in qualsiasi modo. Che so: farla all’impiedi, a disteso, o facendo la ruota a croce come l’uomo vitruviano… Qualsiasi cosa, purché nessuno potesse mai accusarmi di un simile crimine per strada, o qui in teatro… Gesù, in teatro!, che disastro sarebbe stato. Immaginavogià la scena. Io che dico: “Ho dovuto espellere quell’attivista dei 5Stelle perché era un negazionista, capite? Negava le camere a gas, diceva che sei milioni di ebrei nei campi di stermino sono una balla…”. E a quel punto, al fondo del teatro, si alza una donna vecchissima, magra come uno scheletro, che alza un braccio ossuto su cui intravedo dei numeri tatuati, mi indica coll’indice e inizia a ripetere a voce sempre più alta, da brividi:

“Eir scheist wie Führer!… EIR SCHEIST WIE FÜHRER!…”. Lui caga come il Führer! Cazzo, sono scattato in piedi dalla tazza del cesso urlando: “MAI!”. Ero sconvolto. Poi ho sentito bussare alla porta del bagno. Era mia moglie: “Tutto bene, amore?”. “S… sì… ma domani qui montiamo una turca!”. Silenzio… poi di nuovo la voce di mia moglie: “Va bene… ma perché vuoi sostenere quel criminale di Erdogan? Io credevo che uno così non te lo cagassi proprio”. Eh… anch’io. Anch’io.