23 Maggio 2018

Banalizzazione della Shoah

Fonte:

Corriere della Sera

Autore:

Gian Antonio Stella

L’umorismo nazista che non è goliardia

C’è chi ancora scherza su lutti, orrori, mattanze con una superficialità così feroce da non poter essere liquidata come un atto goliardico. Dopo Roma, tanti casi nel Veneto

«Anna Frank e la sua famiglia vengono caricati sul treno che li porterà ad Auschwitz. Anna non l’ha fatta Frank». È vecchia di anni, l’orrenda battuta nazista che in questi giorni inquieta Vicenza. Comparve (con tanto di svastica) sui muri di Roma, quando era sindaco Gianni Alemanno che, pur venendo dall’estrema destra, bollò le scritte come «oscene e vergognose» ricordando che quegli «atti scellerati» offendevano «la memoria di chi ha pagato con la vita una delle più aberranti forme di discriminazione razziale». Peggiori ancora, se possibile, sono però le parole che Leonardo De Marzo, candidato alle prossime comunali di Vicenza in una lista che appoggia il candidato sindaco del centro-destra Francesco Rucco (aspirando a un assessorato, dicono) lasciò a commento di quella frase infame postata su Facebook da Filippo Bressan e corredata da un’annotazione ancora più agghiacciante di un altro neonazista, Matteo Vicari: «Forse è Frank che si è fatto l’Anna». Al che l’aspirante consigliere municipale scrisse: «XDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD». Incomprensibile, per chi non conosce il linguaggio di emoticon ma, come spiega anche Wikipedia, «XD» significa «rido».

La traduzione, in questo caso, è dunque: «sto ridendo a crepapelle». Certo, De Marzo (che già aveva cercato di presentarsi come un giovane emergente del Pd) non s’aspettava che qualcuno recuperasse quel commento orribile scritto quand’era un ragazzo (poi tolto dal web per una ripulitina elettorale), e lo girasse con altri simili a Roberta Labruna del Giornale di Vicenza, che sabato ha pubblicato tutto. Più ancora, però, colpisce il silenzio dopo l’uscita sul quotidiano. Unica risposta, quella collettiva dei dodici candidati beccati: «Riteniamo di dovere porgere le nostre scuse a tutti coloro che si sono sentiti offesi». Si è trattato, dicono, di «stupidi atti goliardici». Fine. Sarà… Ma quei messaggini stupefacenti, (compreso un «mi piace» postato nel 2015 dallo stesso candidato sindaco Rucco per applaudire Turi Sambo, lui pure oggi candidato nella lista «Vicenza ai Vicentini», che aveva lanciato un «triplo Sieg heil!») ricordano come c’è chi ancora scherza su lutti, orrori, mattanze con una superficialità così feroce da non poter essere liquidata come un atto goliardico. Tanto più dopo gli adesivi romanisti e certe «rivelazioni» ancora online, incredibile, nonostante varie rimozioni. Come quella che «Anna Frank non è mai morta»: «l’icona dell’olocausto e la star del cinema Audrey Hepburn erano la stessa persona». E magari c’è chi ci crede…