15 Marzo 2019

Polonia, attacco antisemita da un giornale di estrema destra

Fonte:

Il Fatto Quotidiano

Autore:

Michela A.G. Iaccarino

“Come riconoscere l’ebreo” in Polonia dilaga il tic nazista

“Come si riconosce un ebreo?”. Nella pallida Polonia europea lo spiegano, a lettere cubitali, in prima pagina sul Tylko Polska, ovvero “solo Polonia”. Non prima tra le altre: nazione unica, sola. “L’ebreo devi individuarlo dal suo nome, dalle caratteristiche antropologiche, dalle apparenze”. Poi “dalle espressioni facciali, i tratti del corpo”, da un non specificato “metodo delle operazioni e delle attività di disinformazione”. Stampata nei colori accecanti della bandiera della patria, il bianco e il rosso, una domanda arriva al posto di una conclusione: “Questo non può continuare! Gli ebrei dobbiamo sconfiggerli!”. “Attacco alla Polonia”. È il secondo titolo che urla giallo su nero. “Hanno colpito la Polonia alla conferenza di Parigi” quando ha preso la L’ebreo devi individuarlo dal nome, dalle caratteristiche antropologiche, dalle espressioni facciali, i tratti del corpo parola l’ebreo polacco Jan Gross, oggi professore di storia a Princeton. La faccia dell’accademico ricopre per intero la prima pagina del settimanale distribuito ai parlamentari del Sejm, parlamento di Varsavia. Premiato con la medaglia dell’ordine di merito della Repubblica polacca, – un titolo che il partito Pis, ora al potere, ha tentato però di ritirargli nel 2016 -, Gross ha ricordato durante la recente conferenza nella capitale francese, come fa nei suoi corsi agli studenti americani, che frange della popolazione polacca collaborarono con i soldati nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Per questo è “un anti-polacco e attacca la Polonia” scrive Tylko Polska, sulle cui prime pagine svettano però sempre semiti. Su una copertina c’è un ebreo deformato, su un altro numero un ebreo ha la testa di maiale. Su un’altra copertina la Merkel indossa l’hijab musulmano tra le moschee. A volte svastiche bruciano con titoli rossi che sanguinano. Nel paese dell’autoritario Jaroslaw Kaczynski, a capo del Pis, partito Diritto e Giustizia, dove si rischia di finire in galera per 3 anni se si associano i campi di concentramento nazisti ai polacchi, questa storia non è titolo da prima pagina. A Varsavia E un attacco al Paese, quel professore è un antipolacco Questo non può continuare! Gli ebrei dobbiamo sconfiggerli! stanno per andare in stampa con “dilemmi più grossi”. Se in Europa l’antisemitismo polacco è una notizia, non lo è nella redazione della Gazeta Wyborcza, il maggior quotidiano del paese: “Non conosco i dettagli del nuovo caso, ma hai idea di quanti articoli abbiamo pubblicato? Sono anni che scriviamo di quell’antisemita pazzo di Bubl”. Roman Imelski, editorialista di punta della Gazeta Wyborcza, ha fatto il callo al cuore nero della sua patria. Leszlek Bubl è l’editore di Tylko Polska, un cantante rock che dedica le sue note di odio ai rabbini, e l’intervistatore di se stesso nei filmati youtube che definisce corsi sulla “vera storia della Polonia”. Con la pancia che preme contro i bottoni della camicia, le fessure degli occhi dietro il vetro opaco delle lenti, nell’ultimo video del 9 marzo, racconta la sua versione sul pogrom di Jedwabne: per la storia, su ordine dei nazisti, i polacchi non ebrei del villaggio tolsero la vita ad almeno 340 semiti. Ma Bubl spiega che non è andata così, mentre la sua faccia pallida diventa rubizza e spiritata sotto i capelli grigi. Imelski fa da bastione contro l’autoritarismo governativo insieme alla redazione da anni e ci sono altre due questioni gravi su cui la Varsavia ufficiale vuole far calare il sipario dell’oblio in questi giorni: la distruzione dell’indipendenza del sistema legislativo e le vittime dei preti della chiesa, nella cattolicissima Polonia dove la devozione al crocefisso è più importante della verità. Un pezzo d’Europa dove alle donne è ormai vietato abortire.

“RENDERE IMPOSSIBILE” l’exit della Polonia dall’Unione europea”: questa è la missione dell’opposizione per le prossime elezioni europee. Per la battaglia di maggio l’opposizione al Pis, – il partito Psi, liberali, socialdemocratici e verdi — si è unita battezzandosi “coalizione europea” e facendo scudo dietro le spalle di Grzegorz Schetyna, leader del partito Piattaforma Civica, di cui faceva parte il sindaco Pawel Adamowich, assassinato sul palco di Natale a Danzica. Intanto Michal Kaminski, legislatore dell’opposizione, in queste ore chiede che Tylko Polska venga bandito. Ma quello che è successo è solo un incidente, ha reso noto l’ufficio stampa del Sejm: “La cancelleria richiederà la rimozione della pubblicazione dal press kit”. Ma non dalle edicole. Qualche giornalista ha chiesto della diffusione dell’antisemitismo nel Paese o se si procederà contro l’editore del giornale perché “la diffusione di odio basato su religione e razza è contro la legge in Polonia, cioè è un crimine”, ha ricordato Kaminski, ma in cambio hanno ottenuto solo silenzio. Come se niente fosse successo. Domani a Varsavia è già un’altra notizia.