13 Giugno 2013

Arrestato un giovane sostenitore del jihadismo

Fonte:

Corriere della Sera

Autore:

Claudio Del Frate

«Il martirio mi seduce». Fermato marocchino di 21 anni

Su Internet Il giovane si era imbevuto via Web di propaganda estremista. Stava preparando l’esame di maturità

BRESCIA «Il martirio mi seduce, voglio morire a mano armata, tengo il bersaglio sulla crociata… Ho sete di battaglia, jihad contro l’Italia». Ha un andamento rap il testamento spirituale di Anas El Abboubi, classe ’92, marocchino arrivato in Italia con i genitori e nuovo epigono della categoria dei terroristi «fai-da-te». La Digos l’ha arrestato ieri mattina nella sua casa di Vobarno (Brescia), accusandolo di preparare attentati jihadisti dopo essersi imbevuto via Internet di propaganda estremista. Come gli attentatori di Boston, come Mohamed Jarmoune, l’altro immigrato bresciano la cui vicenda sembra la fotocopia di quest’ultima, Anas si era costruito la sua personale trincea lontano dai campi di battaglia dei mujaheddin e proclamava di volersi immolare. «Odio l’Occidente perché dopo l’11 settembre tutti mi danno del terrorista» raccontava. Ma davvero questo ragazzo che tra poche settimane avrebbe affrontato l’esame di maturità in un istituto professionale stava per trasformarsi in un kamikaze? «Tutti gli elementi danno conto non solo dell’inclinazione agli atti di violenza, ma anche nella finalità di terrorismo» scrive nell’ordinanza di custodia cautelare il gip bresciano Cesare Bonamartini. E arriva a tale conclusione dopo aver elencato diffusamente i video fondamentalisti, le istruzioni per preparare esplosivi («How to made nitroglycerin»), i sopralluoghi compiuti mediante Google maps di obiettivi sensibili (la stazione ferroviaria e la caserma Goito di Brescia) rintracciati nella memoria del pc di El Abboubi. Certo, il ragazzo appare un esaltato, ma anche un inguaribile ingenuo: la Digos aveva cominciato a marcarlo stretto a partire dal settembre 2012 quando Anas stesso si era presentato negli uffici della questura con una singolare richiesta, organizzare una manifestazione di protesta contro la proiezione a Brescia del film «Gli innocenti musulmani» da lui considerato offensivo verso Allah. Nell’occasione aveva candidamente raccontato di voler bruciare una bandiera di Israele e gridare slogan contro Obama. La polizia, che mai prima di allora aveva incrociato quel ragazzotto, ha preso a controllarlo, scoprendo, tanto per cominciare, che aveva aperto un blog dal titolo «Sharia4Italy», dove auspicava una penisola governata dalla Bandiera Verde e dove se la prendeva con le banche che chiedono interessi. Il successivo pedinamento informatico del giovane ha fatto il resto. Sull’hard-disk Anas aveva scaricato il libro Le 44 vie per supportare il jihad dell’imam Anwar Al Awlaki, lo stesso di cui si era infatuato Mohamed Jarmoune, l’altro «lupo solitario» bresciano. Tra le raccomandazioni del predicatore c’è «usare Internet per diffondere il richiamo del jihad» e lo studente di Vobarno aveva obbedito di buona lena, fino a postare in rima baciata la sua volontà di compiere atti terroristici. Con Jarmoune, El Abboubi non condivideva solo il «cattivo maestro» Al Awlaki, ma anche legami stabiliti via web con santuari dell’oltranzismo islamico. Anas (è storia dei giorni immediatamente precedenti l’arresto) era in contatto con chi aveva indottrinato Michel Adebolajo, l’immigrato che il mese scorso aveva ucciso per le strade di Londra a colpi di machete un soldato britannico, vale a dire il circolo fondamentalista «Sharia 4 Belgium»: lo studente bresciano aveva chiesto di seguire dei corsi di indottrinamento via internet. «Meglio che aspetti, siamo controllati» gli avevano risposto da Bruxelles.