Fonte:
Orizzonte Scuola
Autore:
Lucio Scribani
Antisemitismo, il rabbino capo di Roma chiede educazione nelle scuole italiane: “La memoria è stata completamente sovvertita”
Il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ha lanciato un allarme sulla distorsione della memoria della Shoah nelle scuole italiane durante una manifestazione in Piazza Santi Apostoli a sostegno della comunità ebraica.
Di Segni ha denunciato come istituzioni scolastiche operino una sistematica confusione tra Shoah e Nakba al fine di relativizzare il genocidio ebraico, chiedendo un intervento urgente del Ministero dell’Istruzione.
“La memoria è stata completamente sovvertita“, ha dichiarato Di Segni, sottolineando come in alcune scuole elementari i bambini siano coinvolti in attività ludiche che celebrano simboli politici contemporanei, operando una fascinazione ideologica su minori privi di consapevolezza storica critica.
Il rabbino ha evidenziato l’equiparazione terminologica tra Shoah — il genocidio sistematico di sei milioni di ebrei — e Nakba — l’esodo palestinese del 1948 — come primo livello della negazione della Shoah. Inoltre ha ricordato che circa 800.000 ebrei vennero esiliati dai paesi arabi contemporaneamente al 1948, dato assente dalle narrazioni scolastiche.
Nel secondo livello, prosegue Di Segni, la maschera della civetteria storica è caduta: i contenuti digitali e sui social media non limitano più il riconoscimento formale della Shoah ma giungono fino al negazionismo esplicito, affermando che Hitler avrebbe dovuto “completare l’opera”.
Di Segni ha concluso chiedendo una politica educativa strutturale che trasformi le iniziative già avviate dal Ministero, dalla CEI e dall’UCEI in pratica quotidiana entro il curriculum scolastico nazionale.
