8 Gennaio 2018

A 21 organizzazioni pro BDS è vietato l’accesso in Israele

Fonte:

http://www.mosaico-cem.it

Autore:

Ilaria Ester Ramazzotti

Israele mette al bando 21 organizzazioni internazionali pro-BDS

 “Siamo passati dalla difesa all’offesa: le organizzazioni di boicottaggio devono sapere che lo Stato di Israele agirà per fermarle e impedire ai loro rappresentanti di entrare nel paese per danneggiare i suoi cittadini”. Così ha dichiarato lo scorso 7 gennaio il ministro della Sicurezza pubblica e degli Affari strategici di Israele Gilad Erdan, pubblicando un elenco di 21 organizzazioni internazionali a favore del movimento BDS, per il boicottaggio dello Stato ebraico, sottolineando che i loro rappresentanti non potranno entrare nei confini della nazione.

L’elenco include gruppi pro-BDS che, secondo il ministero, conducono campagne di “falsità e incitamento” nel tentativo di minare la legittimità di Israele in tutto il mondo e che agiscono con costanza e continuità contro lo Stato israeliano facendo pressioni su gruppi, istituzioni e Stati per boicottare Israele”. Nella black list sono comprese sei organizzazioni con sede negli Stati Uniti, come la Jewish Voice for Peace, e dieci organizzazioni europee, tra cui i principali gruppi BDS attivi in Italia, Francia, Norvegia e Svezia. Il divieto di ingresso sarà applicato a partire da marzo e limitato alle persone che ricoprono posizioni di responsabilità o che sono molto attive all’interno delle organizzazioni. Il ministero ha aggiunto che passerà i nomi delle organizzazioni al ministero degli Interni e alle pattuglie di confine.

“La formulazione di questa lista è un altro passo avanti nella nostra battaglia contro l’incitamento e le bugie delle organizzazioni BDS. Nessun paese concederebbe l’ingresso a visitatori che cercano di danneggiarlo, specialmente a quelli il cui obiettivo è quello di porre fine a Israele come stato ebraico”, ha aggiunto Erdan. Il ministro dell’Interno Arye Deri ha evidenziato che, quale incaricato in materia, userà la sua “autorità per impedire [l’ingresso a] individui e rappresentanti di gruppi il cui unico scopo fosse quello di danneggiare Israele, la sua sicurezza e i suoi confini”.

Alcune organizzazioni bandite dal provvedimento hanno per contro rilasciato dichiarazioni secondo cui la mossa di Israele servirebbe solo a dimostrare che il movimento BDS si sta diffondendo con un forte impatto. Lo riporta il Jerusalem Post lo scorso 7 gennaio. Rebecca Vilkomerson, direttore esecutivo di Jewish Voice for Peace, ha definito il divieto “sconcertante ma non sorprendente, data l’ulteriore erosione delle norme democratiche e la preoccupazione crescente suscitata dal potere del BDS quale strumento per rivendicare la libertà”. Secondo l’associazione irlandese Palestine Solidarity Campaign è invece un “distintivo d’onore” essere sulla lista nera redatta dal ministero israeliano, mentre Yousef Munayyer, direttore esecutivo della Campagna per i diritti dei palestinesi degli Stati Uniti, ha detto che: “È chiaro quanto sia diventato efficace costruire il movimento per i diritti dei palestinesi in tutto il mondo”.

Europe:

  • AFPS (The Association France Palestine Solidarité)
  • BDS France
  • BDS Italy
  • ECCP (The European Coordination of Committees and Associations for Palestine)
  • FOA (Friends of al-Aqsa)
  • IPSC (Ireland Palestine Solidarity Campaign)
  • Norgeׂׂ Palestinakomitee (The Palestine Committee of Norway)
  • PGS Palestinagrupperna i Sverige (Palestine Solidarity Association in Sweden)
  • PSC (Palestine Solidarity Campaign)
  • War on Want
  • BDS Kampagne

United States:

  • AFSC (American Friends Service Committee)
  • AMP (American Muslims for Palestine)
  • Code pink
  • JVP (Jewish Voice for Peace)
  • NSJP (National Students for Justice in Palestine)
  • USCPR (US Campaign for Palestinian Rights)

Latin America

  • BDS Chile

South Africa

  • BDS South Africa

Other

  • BNC (BDS National Committee)