Nel mondo ci sono stati moltissimi stermini e il popolo ebraico non è l’unico ad aver subito una grande perdita per colpa di una gratuita e irrazionale violenza altrui: perché allora si parla moltissimo della Shoah mentre altre stragi quasi non vengono commemorate? Non è che gli ebrei sono troppo vittimisti?

E’ vero, la storia del mondo è piena di guerre omicide, di genocidi e di guerre interetniche, e non tutte sono sufficientemente ricordate. La Shoah invece è oggetto di numerose commemorazioni, fra cui anche di una giornata apposita indetta tramite una legge parlamentare del 2000 e dedicata al ricordo del genocidio a livello nazionale, il 27 gennaio. Tuttavia l’abbondanza di queste cerimonie non è esito di un eccessivo vittimismo da parte degli ebrei, ma piuttosto della particolare natura del genocidio antiebraico. L’evento della Shoah è infatti un unicum storico, che ha avuto un impatto notevole sulla coscienza europea, costruitasi proprio attorno a questo evento. Inoltre quello ebraico è stato uno sterminio di dimensioni mondiali, pianificato a tavolino ed avvalsosi di un avanzato grado di tecnologia, cosa che non era mai avvenuta in precedenza. Gli ebrei non erano nemici diretti della Germania nazista, né un popolo da sterminare per ambizioni di conquista territoriale o per una loro effettiva minaccia ai paesi che stavano combattendo la guerra. Il loro sterminio fu programmato a freddo, per pura ideologia e con l’obiettivo di estirpare il popolo ebraico a livello mondiale, solo per puro odio. Ben pochi purtroppo vi si opposero.