15 Giugno 2020

Il professor Sergio Della Pergola rielabora i dati del rapporto promosso dalla European Union Agency for Fundamental Rights nel 2018 dal titolo “Esperienze e percezioni dell’antisemitismo

Fonte:

Moked.it

L’Europa e la lotta sempre attuale contro razzismo e antisemitismo

Su temi come “il razzismo, l’antisemitismo e le discriminazioni” non ci sarà alcuna trattativa. Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, durante un discorso alla nazione. Il capo dello Stato ha promesso che su queste problematiche “verranno prese delle decisioni forti” per garantire l’eguaglianza, riferendosi alle richieste dei manifestanti che anche in Francia sono scesi in strada per protestare contro le discriminazioni e contro le violenze della polizia. Manifestazioni che hanno dato voce a rivendicazioni legittime ma anche a preoccupanti espressioni di violenza. Come a Parigi dove in Piazza della Repubblica, tra i manifestanti che chiedevano di fare chiarezza sul caso di Adama Traore, morto nel 2016 dopo essere stato arrestato dalla polizia, qualcuno ha urlato vergognose frasi antisemite. La polizia sta indagando, scrivono i media francesi, per fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente e sui responsabili. “Dobbiamo condannare le grida antisemite pronunciate alla manifestazione. Ma non basta però, perché questa scena grottesca è così piena di stupidità e/o ignoranza: si dimostra di essere antisemiti, e quindi razzisti, in una manifestazione che si pretendeva essere ‘antirazzista’ – la denuncia del Gran Rabbino di Francia Haim Korsia – E forse qualcuno dovrebbe ricordare una famosa frase di Martin Luther King nella sua ‘Lettera a un amico antisionista’: ’L’antisemitismo, l’odio verso il popolo ebraico, è stato e rimane una macchia sull’anima dell’umanità’“. A proposito di antisemitismo, a dare un nuovo quadro del pericolo di questo virus in Europa un nuovo studio curato dal professor Sergio Della Pergola, demografo dell’Università Ebraica di Gerusalemme, in cui vengono rielaborati i dati del rapporto promosso dalla European Union Agency for Fundamental Rights nel 2018 dal titolo “Esperienze e percezioni dell’antisemitismo – Secondo sondaggio sulla discriminazione e i crimini motivati dall’odio contro gli ebrei nell’UE”. Tra gli argomenti trattati l’importanza percepita dell’antisemitismo come una questione sociale, i contenuti del pregiudizio e della discriminazione antiebraica, i canali di trasmissione, gli autori di reati, le differenze regionali all’interno dell’Europa e il ruolo delle percezioni dell’antisemitismo come componente dell’identificazione degli ebrei.

In particolare, in apertura della sua analisi, il professor della Pergola sottolinea come l’antisemitismo sia “sempre più spesso percepito come un fenomeno transnazionale insidioso, non necessariamente legato al contatto diretto con gli ebrei come individui della vita reale, ma che tocca in larga misura sensibilità collettive e geograficamente diffuse. La risonanza e l’impatto del discorso antisemita e le sue percezioni da parte degli ebrei sono stati enormemente amplificati dalle reti di comunicazione inerenti alla globalizzazione e ai processi transnazionali. Al di là di queste osservazioni descrittive sulla scena contemporanea, la natura dell’antisemitismo e la sua percezione nella società e delle sue percezioni da parte degli ebrei rimane alquanto sfuggente”, sottolinea Della Pergola aprendo alcuni interrogativi: “Qual è l’ultima tendenza dell’antisemitismo? È caratterizzato da un’articolazione e una struttura concettuale riconoscibile? Una particolare affermazione, episodio o sequenza di azioni costituisce antisemitismo? L’antisemitismo è universale o locale, senza tempo o congiunturale, fisso o mutante? Quali sono i suoi principali canali di trasmissione? Chi sono gli autori, e perché e come operano? Esiste una relazione misurabile tra la quantità di antisemitismo nella società e la sua percezione tra le comunità ebraiche? Qual è il suo significato soggettivo percepito tra coloro che vi sono esposti? Qual è l’effetto dell’antisemitismo sui suoi bersagli? E perché due fonti contemporanee forniscono resoconti così disparati: una sostiene che l’antisemitismo è in aumento, mentre l’altra afferma che non lo è (Staetsky 2019b)?”. Nell’indagine vengono fornite diverse risposte a questi quesiti.