8 Gennaio 2018

Nuovo sondaggio sul cospirativismo nell’opinione pubblica francese a cura della Fondazione Jean Jaurés e Conspiracy Watch

Fonte:

Fondation Jean Jaurés e Conspiracy Watch

LE CONSPIRATIONNISME DANS L’OPINION PUBLIQUE FRANÇAISE

Gli attentati islamisti del gennaio 2015 hanno messo in luce la presenza all’interno della società francese di una corrente d’opinione cospirativista. Da allora, crescono le preoccupazioni in merito alla circolazione delle teorie cospirative negli spazi pubblici nonché di fake news in grado d’influenzare il corso di un’elezione. Tre anni dopo questi attentati terroristici, la Fondation Jean Jaurés e Conspiracy Watch hanno condotto uno studio per stimare la penetrazione del cospirativismo nella società e approcciare in modo più approfondito il profilo di coloro che vi aderiscono. Questo è il sondaggio d’opinione sul cospirativismo più ambizioso realizzato fino ad oggi.

Quattro punti da ricordare:

  1. Il cospirativismo è un grave fenomeno sociale che riguarda, nella sua manifestazione più intensa, non meno di un francese su quattro.
  2. La maggior parte delle teorie cospirative sottoposte al campione raccolgono preoccupanti livelli di approvazione.
  3. Rispetto ai più anziani, i giovani sono molto più permeabili alle teorie del complotto, salvo ad alcune di esse, ad esempio quelle sul riscaldamento globale o l’immigrazione.
  4. Il cospirazionismo è correlato al voto populista: di sinistra o di estrema destra.

Le reazioni cospirazioniste emerse a seguito degli attentati compiuti il 7, 8 e 9 gennaio 2015 hanno gettato piena luce sull’esistenza, all’interno della società francese, di una vera corrente d’opinione cospirazionista. Negli ultimi due anni, il referendum sulla Brexit nel Regno Unito e l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti hanno ulteriormente accentuato questa presa di coscienza sull’esistenza di una corrente complottista. Leader politici, scienziati, professionisti dell’informazione e insegnanti hanno iniziato a rendere pubblica la loro inquietudine sull’importanza presa dalla circolazione delle teorie del complotto nella scena pubblica, tesi pseudo-scientifiche nonché fake news che possono influire sul corso di un’elezione. Tanto che il Presidente della Repubblica il 3 gennaio 2018 ha comunicato alla stampa, tra i suoi desideri, la presentazione per la fine dell’anno di un disegno di legge per combattere le notizie false durante il periodo elettorale.

Molti sono anche allarmati dalla minaccia che a lungo termine potrebbe influire sulla democrazia, la banalizzazione di una cultura detta della “post-verità” nella quale tener conto di fatti in cui il calcolo dell’interesse generale diventerebbe secondario.

Mentre i poteri pubblici hanno inserito la prevenzione del cospirativismo nella loro azione di lotta contro la radicalizzazione e contro il razzismo e l’antisemitismo , in particolare attraverso il rafforzamento dell’alfabetizzazione mediatica, le iniziative della società civile per cercare di rispondere alla sfida del cospirativismo si sono moltiplicate: promuovere lo spirito critico e l’autodifesa intellettuale, prevenire la disinformazione del complotto, ecc.

Mentre la Francia commemora il terzo anniversario dagli attentati del gennaio 2015, la Fondazione Jean-Jaurès e Conspiracy Watch si sono unite per commissionare all’ Ifop uno studio per stimare la penetrazione del cospirativismo nella società e per un approccio più approfondito sul profilo di coloro che condividono questo tipo di contenuto.

La maggior parte delle principali teorie sul complotto oggigiorno in circolazione sono state proposte al campione: i vaccini, l’ AIDS, lo stato islamico, le società segrete, il “nuovo ordine mondiale”, le “scie chimiche”, l’uso di armi climatiche, l’assassinio del presidente Kennedy, la “terra piatta” nonché il primo passo dell’uomo sulla luna. Sono state affrontate altre questioni che consentano di imbattersi nell’adesione a queste teorie del complotto con altri item quali la frequenza di consultazione del proprio oroscopo, l’adesione alle teorie negazionismo o creazioniste, alla tesi di un piano per sostituire la popolazione francese attraverso i fenomeni immigratori, alla tesi di un complotto politico-scientifico per far credere all’esistenza del riscaldamento globale, la fiducia nei media e la fiducia nell’attendibilità delle elezioni. Infine, è stato chiesto di stimare il grado di adesione alle teorie del complotto sugli attentati dell’11 settembre 2001 e quelli del 7, 8 e 9 gennaio 2015.

Effettuato su un questionario auto-somministrato online dal 19 al 20 dicembre 2017, questo studio è stato condotto su un campione di 1.000 persone, rappresentativo della popolazione francese .

Questo è il sondaggio d’opinione sul cospirazionismo più ambizioso mai fatto fino ad oggi presso il pubblico francese.

 IN ALLEGATO : TESTO COMPLETO DELLA RICERCA e VERSIONE BREVE PER LA STAMPA