7 Luglio 2018

Crimini d’odio ed episodi di antisemitismo in Ungheria nel 2017

Fonte:

http://tev.hu

“Anti-Semitic Incidents and Crimes in Hungary, 2017 Annual Short Report”

Sintesi

Una delle parti più importanti della lotta contro l’antisemitismo, sono informazioni precise sulle cause e sull’ampiezza dell’antisemitismo. Per questo motivo, l’obiettivo principale della Action and Protection Foundation è fornire maggiori informazioni su questo problema.

Ogni mese, la Fondazione, osservando eventi pubblici e stampa, registra qualsiasi episodio. L’analisi delle informazioni acquisite con l’attività di monitoraggio mensile è di grande aiuto nel proteggere la comunità. Abbiamo riassunto il nostro monitoraggio 2017 in questa relazione annuale. Il rapporto copre due tipi di azioni: i crimini d’odio antisemita e gli episodi motivati dall’odio, in ambedue avremo un “crimine d’odio”. In entrambi i casi, la motivazione antisemita deve essere dimostrata.

Metodologia

Il rapporto riguarda due tipi di reati: i crimini d’odio e gli episodi motivati dall’odio. Questi sono definiti dall’OSCE come segue (OSCE / ODIHR 2009b, 15-16):

 

  • crimine d’ odio: un crimine ai sensi del codice penale, che è stato motivato da pregiudizi nei confronti di un determinato gruppo di persone
  • episodio motivato dall’odio: un reato, anche sulla base di un pregiudizio nei confronti di un determinato gruppo di persone, ma che non raggiunge il livello di condotta criminale.

 l rapporto presenta crimini d’odio e episodi motivati dall’antisemitismo, laddove l’autore, l’obiettivo, i mezzi o il messaggio di un caso lo suggeriscano. L’obiettivo può essere una persona, un gruppo, un evento, un edificio, un monumento o altra proprietà. È importante tuttavia, che si parli di motivazione antisemita solo se l’autore ha scelto espressamente l’obiettivo dato, in quanto è stato supposto che appartenesse all’ebraismo. In questo contesto non è rilevante, infine, se la supposizione sia corretta: la convinzione della connessione dell’obiettivo con l’ebraismo è sufficiente.

Anche collocare gli episodi d’odio nel contesto è una priorità. Queste azioni non esistono negli spazi vuoti e non sono affatto indipendenti dalle periferie socioculturali in cui si verificano. Anche la dinamica di questi episodi è importante: spesso ci si può riferire a processi , piuttosto che ad episodi verificatesi singolarmente (Perry 2001, 8). Oltre ai dati statici, vengono pubblicate anche brevi descrizioni di ciascun episodio, che aiutano a comprendere l’ambiente circostante l’incidente. Nel presentare le ricostruzioni temporali, sarà sempre data attenzione a mostrare la dinamica degli eventi.