Attualità del razzismo e dell’antisemitismo in Europa

Autore:

Stefano Levi Della Torre

Anno:

1989

Più che limitato alla situazione italiana , il saggio è un’analisi sulla rinascita dell’antisemitismo in Europa, soprattutto in Germania e nei paesi dell’Est. L’autore registra una “rotazione degli stereotipi”: a seguito di importanti modifiche della mentalità collettiva, “la Germania da carnefice diventa vittima di una spartizione superata; gli ebrei, rappresentandosi nello stato di Israele, da vittime si fanno carnefici (dei palestinesi)” (p. 64). La causa principale del ritorno delle culture etnocentriche, specie nei paesi dell’Est, è da attribuire alla crisi delle culture universalistiche, fra le quali il marxismo, che hanno sempre negato le identità storiche collettive (pp. 67-68). “La rivalsa etnocentrica -scrive Levi Della Torre- con le sue degenerazioni xenofobe e razziste, sarà sì un “errore” o un’aberrazione, ma muove anche un’importante obiezione all’universalismo: lo denuncia come dissolutore delle identità e della memoria[…] (p. 68). L’autore insiste inoltre nella distinzione far antisemitismo e razzismo : “se il razzismo è ostilità al diverso, l’antisemitismo è più propriamente ostilità al simile, o meglio, alla piccola differenza, alla contiguità deviante” (p. 73). L’ostilità al simile è sinonimo di concorrenza, “l’anima dell’antisemitismo” (ivi) un atteggiamento da addebitare alla teologia cristiana, o di derivazione cristiana[…]. L’innervatura centrale della concorrenza cristiana nei confronti dell’ebraismo ha preso forma nella “teologia della sostituzione”, la quale proclama la Chiesa come “Nuova Israele” che sostituisce e abroga l’antica. E’ un’ossessione che si  protende dai primi secoli fino all’attuale pontificato” (ivi).