14 Ottobre 2015

Via libera della Camera dei deputati al ddl contro il negazionismo

Ddl negazionismo, il via libera dell’aula di Montecitorio

Via libera della Camera dei deputati al ddl che interviene sulla cosiddetta legge Mancino sui reati di discriminazione introducendo l’aggravante di negazionismo, con la previsione di un aumento di pena quando la propaganda all’odio razziale o il pubblico incitamento alla discriminazione o alla violenza si fondano sulla negazione della Shoah, dei crimini di genocidio o di quelli contro l’umanità di guerra. Il ddl, che tornerà adesso all’esame del Senato in considerazione dell’aggravio di pena deciso a Palazzo Montecitorio rispetto al testo originario (dai 3 ai 5 anni di reclusione), è stato approvato con un’ampia maggioranza di consensi: 340 i deputati favorevoli, 107 gli astenuti, un solo contrario.

“Un significativo passo in avanti affinché l’ordinamento giuridico italiano si doti di uno strumento fondamentale per colpire i professionisti dell’odio e della negazione, preservando al tempo stesso l’inviolabile valore costituito dalla libera ricerca e dalla libera opinione” commenta il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, che ha assistito ieri ai lavori dell’aula insieme alla presidente della Comunità romana Ruth Dureghello, al vicepresidente Ruben Della Rocca, all’assessore UCEI alla Memoria Victor Magiar e all’ex presidente della Cer Riccardo Pacifici.

Il ritorno del dispositivo al Senato, che in febbraio aveva approvato il ddl presentato da Silvana Amati e Lucio Malan con una larghissima maggioranza (234 i favorevoli, tre i contrari e otto gli astenuti), sarà calendarizzato nei prossimi giorni.

“Mi auguro che il Senato, il cui importante lavoro abbiamo pienamente recepito, possa approvare in via definitiva il provvedimento. Magari facendo sì che la legge venga riportata sulla Gazzetta Ufficiale, per il prossimo 27 gennaio in occasione del Giorno della Memoria” l’auspicio formulato da Walter Verini, relatore del ddl a Montecitorio. In teoria, secondo le regole sui cosiddetti Hate Speech, i social networks non dovrebbero permettere di caricare contenuti antisemiti e razzisti, ma questo non avviene quasi mai, come ha dimostrato (“Incident Report and Analysis YouTube User momlvx1”) recentemente l’esperto australiano Andre Oboler che, alla fine di luglio 2012, in un solo giorno e con un solo account, ha caricato su YouTube senza nessun ostacolo circa 1700 filmati razzisti ed antisemiti.