4 Giugno 2015

Nuova ricerca del Pew Research Center su razzismo ed antisemitismo in sei paesi europei

L’Italia si scopre Paese degli intolleranti

Tra le sei più grandi nazioni Ue è quella maggiormente ostile a rom e musulmani

ROMA. Non bastano le immagini che raccontano di cittadine intere pronte ad accogliere migliaia di migranti in fuga. E neanche l’indignazione di molti contro chi invoca le ruspe per eliminare alla radice il “problema” immigrazione. Il dubbio che da qualche tempo in Italia l’ostilità nei confronti dei gruppi minoritari sia al contrario cresciuta, trova conferma nei dati del report di un autorevole centro studi indipendente americano, il Pew che, nell’ambito di una ricerca sulle prospettive di un’Europa unita e solidale, ha indagato come i sei Paesi europei più popolosi (Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito) vivono il rapporto con alcune minoranze etniche.

L’Italia in particolare non sembra farlo bene, con un dato particolarmente impressionante: l’86 percento degli italiani ha opinione negativa dei rom. «L’ostilità nei confronti dei rom sembra un fenomeno solido, diffuso, strutturale, di lungo periodo che deve far pensare» commenta Marzio Barbagli, sociologo dell’università di Bologna che ha curato diversi rapporti sul tema della sicurezza e l’immigrazione, leggendo i numeri del centro studi americano. «Il sentimento contro i rom era prevedibile ma colpisce la percentuale così elevata e invariata dal 2009, non riconducibile quindi alla crisi dell’ultimo periodo, come è impressionante il dato contro gli ebrei».

Il rapporto inquadra infatti gli italiani tra i più antisemiti d’Europa – con il 21 % della popolazione che non vede di buon occhio i concittadini ebrei – superati solo dai polacchi al 28%, terzi gli spagnoli che esprimono un’opinione negativa al 17%, mentre abbondantemente sotto il dieci sono gli antisemiti tedeschi, britannici e francesi. Percentuali che trasformate in numeri raggiungono cifre altissime, come i sei italiani su dieci (il 61% appunto) che mostrano un atteggiamento negativo anche verso i musulmani, contro il 56 dei polacchi e il 42 degli spagnoli. «Anche per questo dato però non credo sia un problema legato alla religione» precisa Barbagli «l’ostilità esprime un malessere di lungo periodo e non indica che gli italiani sono razzisti, ma che esistono gravi problemi nell’integrazione degli immigrati».

D’altra parte Paesi che ospitano comunità musulmane ben più numerose e hanno sofferto esplosioni di violenza terroristica — come la Francia con il massacro di Charlie Hebdo lo scorso inverno — sembrano più tolleranti: il 24% di francesi e tedeschi e il 19 dei britannici danno un giudizio negativo sugli immigrati dall’area mediorientale o di religione musulmana. «Le nostre sono percentuali che spiegano perché alcuni leader politici cavalchino questo sentimento» aggiunge l’esperto «In ogni modo non possiamo dire che l’86% degli italiani sia folle, dunque è necessario analizzare le responsabilità». Nel caso dei rom, ad esempio, il fatto che i campi in cui vivono in Italia siano più visibili rispetto ad altri paesi, oltre a una serie di credenze comuni che sicuramente contribuiscono a formare una tale percentuale. «Non c’è dubbio che questi dati raccontino un disagio legato anche all’idea che una parte di questa popolazione dia un contributo a determinati reati» spiega ancora Barbagli. Un’opinione che, sommata ai pregiudizi legati a una vita molto diversa dalla nostra e alla cattiva fama di cui ormai godono, porta il numero di chi si mostra ostile alla quasi totalità della popolazione italiana.

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