10 Novembre 2016

Nel 2018 l’Italia guiderà l’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA)

Fonte:

Moked.it

Autore:

Noemi Di Segni, Daniel Reichel

Memoria, la Rete internazionale affida la presidenza all’Italia

All’Italia l’onere e onore di guidare nel 2018 l’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), la Rete intergovernamentale impegnata a promuovere la didattica della Memoria e della Shoah e progetti di contrasto all’antisemitismo e all’intolleranza a livello internazionale. La notizia arriva da Iasi, in Romania, dove l’odierna sessione plenaria dell’organizzazione – che riunisce 31 Paesi di tutto il mondo – ha affidato all’Italia e all’ambasciatore Sandro De Bernardin la presidenza dell’IHRA. Una candidatura – quella di De Bernardin, volto noto della politica internazionale con numerosi incarichi di rilievo alla Direzione generale per gli Affari politici e di Sicurezza della Farnesina ed ex ambasciatore in Israele – presentata su indicazione del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e appoggiata in modo convito dalla Presidenza del Consiglio italiano, attraverso il Sottosegretario di Stato Claudio De Vincenti.

Il passaggio di consegne dalla presidenza 2017, affidata alla Svizzera, avverrà nel marzo del 2018 (con termine marzo 2019) presso l’ambasciata italiana a Berlino (sede del Segretariato Esecutivo dell’IHRA).

L’Italia dunque, per la seconda volta dalla sua adesione alla rete dell’IHRA nel 1999, assume la responsabilità di guidare gli altri Paesi nell’importante impegno di rafforzare e far progredire la conoscenza della Shoah attraverso l’educazione, la commemorazione e la ricerca. E il 2018 sarà un anno carico di significato per il nostro Paese: la presidenza italiana all’IHRA coinciderà infatti con l’80 anniversario dell’emanazione delle infami leggi razziste del 1938. Un dato temporale che conferirà un’ulteriore importanza all’impegno italiano sul fronte della Memoria e della lotta contro negazionismo, antisemitismo e intolleranza: sarà un’opportunità per sviluppare sul piano internazionale delle riflessioni che l’anniversario susciterà a livello nazionale.

Riguardo agli obiettivi dell’IHRA, De Bernardin, intervistato da Ada Treves nel numero dello scorso gennaio di Pagine Ebraiche, spiegava che le sue finalità sono “Innanzitutto l’impulso all’educazione e alla ricerca storica, così come una particolare attenzione alla conservazione dei siti della Memoria. È importante sottolineare chi ha la responsabilità di nominare la delegazione italiana, una indicazione preziosa su quali siano i nostri interessi e i nostri obiettivi primari. Non si tratta di una scelta uniforme fra tutti i paesi membri, ma che l’istituzione governativa responsabile di definire componenti e obiettivi nazionali sia il Miur indica una volontà consapevole e ben precisa di porre l’accento sull’educazione”.

(D.R.)

Memoria, un giusto riconoscimento

La presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha dichiarato:

«L’assegnazione all’Italia della Presidenza dell’International Holocaust Remembrance Alliance per il 2018 è motivo di enorme soddisfazione per gli ebrei italiani ma anche per tutti quei cittadini che credono nel valore di una Memoria viva e non retorica, costante stimolo alla riflessione, allo studio, all’approfondimento.

Si tratta inoltre di un nuovo e significativo riconoscimento del contributo che il nostro paese offre al raggiungimento delle finalità che sottendono all’organizzazione stessa, tra cui una sempre più approfondita conoscenza della Shoah attraverso l’educazione, la commemorazione e la ricerca.

La Presidenza italiana, fortemente sostenuta dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, che voglio caldamente ringraziare assieme al sottosegretario Claudio De Vincenti e all’ambasciatore Sandro De Bernardin, presidente della nostra delegazione all’IHRA, coinciderà con l’80esimo anniversario dalla promulgazione delle Leggi Razziste da parte del fascismo.

Una circostanza che conferisce a questo impegno un significato davvero particolare, assieme alla concreta possibilità di uno sviluppo sul piano internazionale delle riflessioni che l’anniversario certamente susciterà a livello nazionale.»