18 Febbraio 2016

La Corte di Cassazione ha confermato le condanne agli estremisti di Stormfront

Fonte:

Blitz Quotidiano – Moked.it

Stormfront, Cassazione conferma condanne a promotori sito

La Cassazione ha confermato le condanne nei confronti di Daniele Scarpino, Diego Masi,

Luca Ciampaglia e Mirko Viola, promotori di Stormfront

ROMA – I quattro promotori del sito web Stormfront sono stati condannati anche in Cassazione. I giudici hanno confermato le condanne a due anni e sei mesi di reclusione per Daniele Scarpino, ritenuto l’ideologo del gruppo, e a due anni e due mesi per Diego Masi, Luca Ciampaglia e Mirko Viola. Le accuse nei confronti dei 4 condannati sono di aver propagandato sul sito Stormfront incitamenti all’antisemitismo, all’odio etnico e razziale. La Cassazione ha inoltre liquidato 4.200 euro di spese legali in favore dello scrittore Roberto Saviano, 5.000 euro in favore del ministero dell’Interno e 3.500 euro per la Comunità ebraica, tutti costituitisi parte civile nel processo. Lo scorso 20 luglio il giudice per l’udienza preliminare di Roma aveva rinviato a giudizio 25 persone ritenute vicine al movimento di estrema destra Stormfront con le accuse di odio razziale, minacce, violazione della legge Mancino. Il pm in quella occasione accusò gli imputati di aver pubblicato sulla sezione italiana del forum ‘Stormfront’ post contro immigrati, ebrei e responsabili istituzionali. Il Sostituto procuratore generale della Cassazione Antonio Gialanella aveva chiesto ai giudici della Prima sezione penale della Suprema Corte di confermare le condanne ai quattro promotori del forum ‘Stormfront’ dove propagavano sul web l’ideologia neonazista e incitavano all’antisemitismo, all’odio etnico e razziale. In Cassazione hanno confermato la costituzione di parte civile i legali della Comunità ebraica, del Ministero dell’Interno e dello scrittore Roberto Saviano. I giudici – presieduti da Maria Cristina Siotto – hanno così deciso di confermare il verdetto emesso dalla Corte di Appello di Roma, il 13 febbraio del 2014, che aveva ridotto le pene per l’ideologo del gruppo Daniele Scarpino portandola da tre a due anni e sei mesi, e per Diego Masi (aveva due anni e sei mesi), Mirko Viola (aveva due anni e otto mesi) e Luca Ciampaglia (due anni e sei mesi), tutti condannati a due anni e due mesi. I quattro imputati sono accusati di essersi associati in quanto “accomunati da una vocazione ideologica d’estrema destra nazionalsocialista” al fine “di commettere più delitti di diffusione d’idee online e tramite volantinaggio, fondati sulla superiorità della razza bianca, sull’odio razziale, etnico e d’incitamento a commettere atti di discriminazione e di violenza per motivi razziali e etnici”. (17 febbraio 2016)

Stormfront, confermate le pene “Affermato principio giuridico”

“Piena soddisfazione”. Ad esprimerla è la dirigenza della Comunità ebraica romana, in una nota diffusa a commento della sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato le condanne agli imputati del processo Stormfront, incriminati per incitamento all’antisemitismo e all’odio etnico e razziale.

Conferma così della pena di due anni e sei mesi di reclusione per Daniele Scarpino, ritenuto l’ideologo del gruppo, e a due anni e due mesi per Diego Masi, Luca Ciampaglia e Mirko Viola. I quattro estremisti, viene spiegato nella sentenza, “sono accomunati da una vocazione ideologica d’estrema destra nazionalsocialista” e si sono associati al fine “di commettere più delitti di diffusione d’idee online e tramite volantinaggio, fondati sulla superiorità della razza bianca, sull’odio razziale, etnico e d’incitamento a commettere atti di discriminazione e di violenza per motivi razziali e etnici”.

“L’importanza di questa sentenza – si legge nella nota della Comunità ebraica – consiste nell’affermazione del principio giuridico per il quale il web non può essere più considerato una zona franca dove le persone possono liberamente incitare, diffondere, fare apologia di ideologie razziste, xenofobe e antisemite”. (18 febbraio 2016)