28 Gennaio 2017

Germania, arrestato il «druido nazista»

Fonte:

Corriere della Sera

Autore:

Marta Serafini

In cella in Germania il «nipote di Merlino»

Era guida spirituale di un gruppo neonazi

«Sono nato in una notte d’inverno di 2500 anni fa. Mia madre morì dandomi alla luce e mi affidò a suo zio, il Mago Merlino». Burghard B. alias Burgos von Buchonia nel 2008 si presentava così alle telecamere della Bayerische Rundfunk, la tv bavarese. Allora per tutti era il druido, un eccentrico signore dedito a culti pagani, che girava in tunica bianca, con i capelli e la barba altrettanto candidi e lunghi, armato di un nodoso bastone, come i maghi dell’era pre-cristiana. Ma ora, per la stampa tedesca, Burghard B., 62 anni, è il «druido nazista». A fargli guadagnare il nuovo soprannome, una mega retata degli agenti della polizia federale che mercoledì hanno fatto irruzione nella sua casa di Schwetzingen, nel Land del Baden-Württemberg, e lo hanno portato in cella. L’accusa è di far parte dei «Reichsbürger» (in tedesco, «Cittadini dell’Impero»), movimento neo nazista simile ai suprematisti bianchi statunitensi, forte di io mila sostenitori che non riconoscono l’autorità federale, non pagano le tasse e sono convinti della necessità di restaurare l’Impero germanico. Il druido, «considerato un esponente di spicco del gruppo», come ha spiegato la portavoce della polizia federale tedesca Frauke Köhler, non operava da solo. Tra un rito ancestrale e una riunione politica, il suo network si era esteso. Con lui sono finite in manette altre sei persone in tutta la Germania. «Stavano pianificando dalla primavera scorsa attacchi contro agenti di polizia, rifugiati ed ebrei », hanno sottolineato gli inquirenti. E se l’accusa è di affiliazione ad un gruppo violento ed eversivo, secondo la stampa tedesca durante le perquisizioni sono state trovate anche armi, munizioni e molotov. La radicalizzazione di Burghard B. però non è un fulmine a ciel sereno. Gli inquirenti tedeschi, al lavoro da tempo su uno scenario neonazista rinvigorito dalle pulsioni anti islamiche dopo l’arrivo in Germania dei rifugiati siriani, lo tenevano d’occhio già da tempo. Nel 2012 era stato espulso da un circolo religioso per aver gioito dopo l’incendio di una moschea. Inoltre, il network giornalistico di sinistra Indymedia aveva documentato come nel gennaio del 2015 avesse preso parte ai raduni di Pegida, movimento anti islamista fondato a Dresda l’anno prima. Infine, a guardare i numerosi profili di Burgos von Buchonia su Facebook e su V Kontakte (l’equivalente russo del social network di Mark Zuckerberg), si scopre come il 63enne fosse tutt’altro che pacifico. «Realizzerete che le dodici stelle di Israele e dell’Unione europea significano morte e distruzione», si legge in un post del 10 agosto 2015. E ancora: «Un anti semita è qualcuno che non permette a nessuno di vietargli di pensare», scrive un anno più tardi dopo aver pubblicato un’immagine di Hitler e una del rapper di Isis Deso Dogg. Più passano i mesi e più le parole del druido si fanno violente. «Le antiche tradizioni non si applicano agli ebrei, i musulmani, i rifugiati e la sporca e stupida gente di sinistra». In aprile dell’anno scorso, sempre in rete, Burgos von Buchonia avverte: «Per la Repubblica federale tedesca sono un pericolo». Un folle o un pericoloso estremista, è la domanda che ora gira tra gli analisti di terrorismo, già messi a dura prova da una stagione di attacchi jihadisti firmati dai lupi solitari. Gli esperti di radicalizza-zione sottolineano come i rapporti tra l’esoterismo e il nazismo siano sempre esistiti. «Nella simbologia delle SS troviamo tracce di mitologia celtica e vichinga. Inoltre non è raro che serial killer di estrema destra, su tutti Breivik cristiano fondamentalista, sostengano spesso di agire in nome di movimenti religiosi estremisti», spiega al Corriere Daniel Koehler, direttore dell’Istituto Girds, network di studi sulla radicalizzazione e la de-radicalizzazione. Sospetti e interpretazioni, però, avverte lo stesso Koehler, non vanno mai separate dal profilo psicologico del sospettato. Che, nel caso del druido nazista, corrisponde a «una personalità megalomane che si paragona al Mago Merlino».