5 Settembre 2017

Ennesima presa di posizione complottista da parte del noto e controverso giornalista svizzero Jean Ziegler

Jean Ziegler accusa gli Stati Uniti di sabotare il Venezuela

In un’intervista pubblicata mercoledì scorso sul quotidiano svizzero Tages-Anzeiger, Jean Ziegler accusa gli Stati Uniti ed i suoi servizi segreti di causare i problemi che attualmente colpiscono il Venezuela.

Ziegler, convinto che Hugo Chavez sia stato ucciso (quando il suo intervistatore gli ha fatto notare che Chavez è morto di cancro), ha risposto: «Sì, ma di un tumore estremamente raro, che oggi può essere iniettato. Molti dei miei amici cubani e venezuelani credono che Chavez sia stato ucciso»), il sociologo svizzero spiega che «gli Stati Uniti hanno fomentato i disordini attuali e stanno cercando di mettere il governo venezuelano in ginocchio attraverso un sabotaggio economico ».

Secondo lui, «la CIA finanzia gli scioperi e i disordini innescati dall’opposizione, esattamente come faceva in passato con Allende. Finanzia l’opposizione e commette atti di sabotaggio, proprio come da decenni sta ripetutamente cercando di fare a Cuba. Il capo dell’opposizione venezuelano Henrique Capriles è un agente della CIA ».

Interrogato sulle fonti di questa affermazione, Ziegler risponde che ha preso l’informazione «dall’intellettuale francese Ignacio Ramonet ne Le Monde diplomatique, dai diplomatici venezuelani e dai dipendenti delle Nazioni Unite, nonché da molti dei miei amici cubani». «Pensa che queste fonti siano attendibili per quanto riguarda il Venezuela?» Ha rilanciato il giornalista. «Certo» ha risposto Ziegler, «del resto, sono tutti compagni

Jean Ziegler, ex relatore speciale dell’ONU sul diritto all’alimentazione e figura conosciuta internazionalmente nella sinistra terzomondista, è a 83 anni una personalità molto controversa. Negli anni ottanta, è stato co-autore di un libro commissionato dal Ministero Sovietico degli Affari Esteri, suscitando l’indignazione della stampa svizzera per la compiacenza dimostrata  verso la politica di Mosca. Peraltro, i suoi legami con la dittatura cubana o con il regime del colonnello Gheddafi sono stati ripetutamente contestati e la sua competenza in materia di lotta alla fame messa in dubbio.

Nel 1996, nel contesto delle azioni penali avviate contro Roger Garaudy per i suoi scritti negazionisti, lo studioso svizzero aveva espresso in una lettera di sostegno redatta su carta intestata dell’Università di Ginevra, la sua «solidarietà e [la sua] ammirata amicizia» all’intellettuale francese. «Sono indignato per il processo che ti stanno facendo», scriveva Ziegler. «Tutta la tua opera di scrittore e filosofo testimonia il rigore delle tue analisi e l’incrollabile onestà delle tue intenzioni. Ti ha reso uno dei principali pensatori del nostro tempo». Tre settimane dopo, Ziegler fece marcia indietro, sostenendo che non aveva avuto il tempo di leggere il libro di Garaudy e che condannava le tesi «volte a negare o relativizzare il genocidio del popolo ebraico da parte dei nazisti».

Le stereotipizzazioni complottiste nel suo libro Les Nouveau maîtres du monde (2002) è stato sottolineato dallo specialista del fenomeno cospirazionista Pierre-André Taguieff. È meno noto che Jean Ziegler ha curato la prefazione, con il teorico della cospirazione Thierry Meyssan, di una dubbia biografia di George W. Bush pubblicata nel 2004 da Timéli, una casa editrice svizzera fondata da Sandro Cruz, che non è altro che il vice-presidente del Réseau Voltaire di … Thierry Meyssan.