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Olocausto

Nel significato originario designava un’offerta sacrificale a Dio che fosse completamente consumata dal fuoco (dal greco “hólos” = tutto e “kaustós” = bruciato), ma il termine è usato anche per indicare lo sterminio sistematico degli ebrei e degli zingari nell’Europa sotto il dominio nazista negli anni 1941-1945. A causa del significato teologico gli ebrei preferiscono però usare il termine ebraico Shoah. L’uccisione in massa degli ebrei (circa sei milioni) rappresentò l’apice dello sviluppo dell’antisemitismo nazista.

Omofobia

L’omofobia è la paura e l’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità, della bisessualità e della transessualità e quindi delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali basata sul pregiudizio. L’Unione europea la considera analoga al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo e al sessismo. Con il termine ‘omofobia’ quindi si indica genericamente un insieme di sentimenti, pensieri e comportamenti avversi all’omosessualità o alle persone omosessuali.

Ostia (Profanazione della)

L’accusa frequentemente mossa agli ebrei, a partire dall’Alto Medioevo, di profanare l’ostia consacrata. L’accusa sorse dopo che il quarto concilio lateranense (1215) ebbe accolto la dottrina della transustanziazione, ossia della trasformazione durante la Messa della sostanza del pane e del vino nella sostanza del corpo e del sangue di Cristo. L’accusa, che nel corso dei secoli portò alla morte migliaia di ebrei, era quella di essersi impossessati, attraverso l’acquisto o la truffa, di ostie consacrate allo scopo di rinnovare su di esse le sofferenze della Passione di Cristo. Si riteneva che gli ebrei, credendo paradossalmente alla transustanziazione e quindi alla presenza reale di Cristo nell’ostia consacrata, desiderassero rinnovare le sofferenze della Passione tormentando, pungendo o bruciando l’ostia. L’odio verso Cristo degli ebrei profanatori sarebbe stato tale che essi non si sarebbero arrestati neppure di fronte alla miracolosa emissione di sangue da parte dell’ostia stessa. La prima accusa di profanazione avvenne a Belitz, in Germania, nel 1243 e si concluse con la morte sul rogo dell’intera comunità ebraica. Accuse simili, seguite da roghi e massacri, si verificarono in tutta Europa fino al XVI secolo.
La più famosa rappresentazione artistica della profanazione dell’ostia è la predella di Paolo Uccello, nel palazzo ducale di Urbino, composta da un ciclo di sei episodi. Nel primo episodio una donna cerca di vendere l’ostia consacrata a un mercante ebreo per riscattare un mantello, nel secondo l’ostia viene data alle fiamme ma inizia a versare sangue davanti agli ebrei sacrileghi, nel terzo una processione raggiunge la chiesa per la riconsacrazione della particola, nel quarto la donna sacrilega viene portata al supplizio mentre appare un angelo dal cielo, nel quinto il mercante ebreo viene arso vivo insieme alla sua famiglia, nel sesto due diavoli e due angeli, davanti ad un altare, si contendono il corpo della donna.

Ottantotto - 88

L’ottava lettera dell’alfabeto è H, due volte otto significa HH, abbreviazione per il saluto nazista “Heil Hitler“. 88 si trova spesso sui volantini dei gruppi d’ odio, sia nei saluti che nei commenti finali di lettere scritte dai neo-nazisti e negli indirizzi e-mail.