7 Febbraio 2021

Torino: zoombombing neonazista contro la comunità cinese

Fonte:

La Repubblica edizione di Torino

Autore:

Federica Cravero

Neonazi al capodanno cinese sul web svastiche e insulti durante l’incontro

Incursione razzista all’evento su Google Meet. L’istituto Confucio: “Un attacco di odio gratuito che non ci spaventa” La comunità asiatica: “Colpiti e amareggiati”. La procura ipotizza che gli autori siano gli stessi del blitz antisemita

Una cascata di svastiche incollate nella chat, insulti razzisti, frasi violente contro le donne e attacchi politici, oltre a video con immagini raccapriccianti mandati sullo schermo. L’ultima incursione di matrice neonazista in un incontro online è avvenuta venerdì sera durante la celebrazione istituzionale del capodanno cinese. Ma ci sono moltissime somiglianze con altri “zoombombing” che si sono verificati negli ultimi mesi sulle piattaforme di videochat, tanto che si fa sempre più concreta la possibilità che dietro ai vari blitz, su cui già indaga la procura di Torino, ci sia un’unica regia. A partire da novembre sono stati colpiti incontri organizzati da associazioni legate alla comunità ebraica — la presentazione di una app sul turismo ebraico e di un libro di Lia Tagliacozzo — ma anche dall’Anpi, dall’Arcigay. L’ultimo è stato l’appuntamento organizzato su Google Meet dall’Istituto Confucio dell’Università di Torino, in cui era prevista una presentazione di una ventina di minuti sulle tradizioni e i costumi legati all’avvento del nuovo anno, che nel 2021 cade il 12 febbraio ed è dedicato al bue. «E stata una manifestazione di odio gratuita, sintomo di una violenza latente che cerca qualunque pretesto per esprimersi. Qualunque tipo di attacco di stampo razzista ci addolora ma non ci spaventa e continueremo a fare il nostro lavoro», ha detto la direttrice dell’Istituto Confucio, Stefania Stafutti, che ieri si è presentata negli uffici della Digos di Torino per sporgere denuncia. «Non ci aspettavamo un attacco del genere, siamo colpiti e amareggiati», ha detto Angelo Wu, rappresentante della comunità cinese a Torino. L’incontro dell’altra sera doveva anche inaugurare virtualmente la mostra “Felice Anno del Bue!” che fino al 21 febbraio espone sotto i portici di via Po immagini benauguranti mutuate dalla tradizione delle “carte intagliate”. L’incontro — a cui ha partecipato un’ottantina di persone, tra cui il console generale cinese, Xuefeng Song, oltre agli assessori Marco Giusta del Comune di Torino e Maurizio Marrone per la Regione Piemonte — ha presentato delle anomalie fin dall’inizio. Alle 18 i saluti istituzionali sono stati disturbati da voci che all’inizio sembravano casuali, come di qualcuno che avesse lasciato per sbaglio i microfoni aperti. Poi in un attimo si è capito che non solo erano disturbi intenzionali, ma erano anche ben più gravi di una goliardata. I toni si sono fatti pesantissimi e gli organizzatori hanno provato a espellerli, ma il gruppetto di infiltrati continuava impunemente a rientrare nella videoconferenza e continuava a mandare video e scritte terrificanti. Gli organizzatori, infatti, avevano pubblicizzato l’evento divulgando pubblicamente il link, a cui si poteva accedere liberamente, senza una registrazione e senza nemmeno fornire una mail, cosa che complicherà le indagini per cercare i responsabili. E alla fine gli amministratori dell’incontro non hanno trovato altra soluzione che annullare l’evento per porre fine al blitz. «Ma lo riprogrammeremo presto su una piattaforma sicura», promettono.