17 Aprile 2024

Roma, università La Sapienza scontri tra contestatori pro pal e forze dell’ordine

Fonte:

Corriere della Sera

Autore:

Rinaldo Frignani

Sapienza la protesta degli studenti

Scontri con gli agenti: due arresti

ROMA Prima la tensione con la polizia davanti al rettorato, quindi gli scontri con gli agenti fuori dall’università La Sapienza: un confronto violento con il tentativo di irruzione da parte di decine di studenti e giovani filopalestinesi al commissariato Università e poi in quello di San Lorenzo dove era stato condotto un arrestato, Albarq Mohammed Ali Jummah, 27 anni: aveva appena danneggiato un’auto della polizia saltando sul tettuccio. Un pomeriggio drammatico attorno all’ateneo romano, dove da mesi i collettivi pro Gaza protestano — con assemblee, occupazioni, cortei e ora una tendopoli — contro la rettrice Antonella Polimeni accusata di non voler revocare gli accordi con le università israeliane. Dura la premier Giorgia Meloni «per le violenze dei collettivi: questo non è manifestare, ma delinquere», scrive sui social. Quella di ieri, cominciata con due attiviste del movimento Cambiare Rotta incatenate sotto il rettorato — Martina Bovi e Letizia Lampis, quest’ultima già protagonista a marzo della contestazione al giornalista David Parenzo —, era una giornata decisiva per le rivendicazioni degli stuUrla e timori Gli slogan contro la rettrice Polimeni e la polizia. La Crui: siamo molto preoccupati denti: la riunione del Senato accademico che pur decidendo misure a favore degli universitari palestinesi e altre iniziative umanitarie, ha anche ribadito di rifiutare «l’idea del boicottaggio della collaborazione scientifica internazionale, la rinuncia alla libertà della didattica e della ricerca». A questo punto circa 300 manifestanti che si erano radunati all’ingresso del rettorato hanno scandito slogan contro Polimeni («Vieni giù») e la polizia («Assassini»). Alcuni hanno danneggiato a pugni le auto della vigilanza privata, altri hanno acceso fumogeni. C’è stato un primo tentativo di entrare nel palazzo ma è stato respinto dagli agenti in borghese. Il gruppo ha quindi marciato in corteo nella cittadella, come aveva già fatto in mattinata, con le bandiere della Palestina, verso una delle uscite, quella dove si trova il commissariato Università per liberare l’arrestato. Hanno sbagliato ufficio e si sono scontrati in strada, in viale dell’Università, con il cordone di agenti che aveva impedito l’irruzione. Lo stesso è accaduto poco dopo a San Lorenzo, dove il dirigente Moreno Fernandez è stato preso a pugni. Arrestata Stella Boccitto, 29 anni, ma è caccia agli altri aggressori ripresi dalle telecamere. Per qualche minuto il commissariato è stato assediato, poi gli studenti sono ripartiti in corteo verso San Lorenzo. Oltre ai due arrestati, il bilancio è di alcuni contusi fra poliziotti e manifestanti, e numerose denunce. Per la ministra dell’Università Anna Maria Bernini — che giorni fa aveva chiesto al responsabile del Viminale Matteo Piantedosi un vertice sulla sicurezza negli atenei per il 24 aprile — quello che è successo «è vergognoso: la comunità accademica non accetta imposizioni da una minoranza che vorrebbe isolare le università italiane dal contesto internazionale». «La ricerca scientifica non separa, ma unisce», sottolinea proprio la rettrice Polimeni per la quale «boicottaggi, veti e chiusure nell’ambito delle collaborazioni scientifiche contraddicono le radici stesse dell’università come strumenti di pace». A lei la solidarietà dai rettori (Crui). Per la presidente Giovanna Iannantuoni «la violenza non è mai accettabile da nessun punto di vista e in nessuna forma». Vicini alla polizia i presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa che stigmatizzano le azioni «di odio e violenza dei collettivi studenteschi», ma il Fronte della gioventù comunista attacca Polimeni: «Vogliamo le sue dimissioni: è complice del genocidio in Palestina e della violenza dalla polizia contro i suoi studenti».

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