25 Ottobre 2017

Reazioni agli atti di antisemitismo allo stadio Olimpico, antologia di articoli

Fonte:

Corriere della Sera

Autore:

Andrea Arzilli, Rinaldo Frignani

«Stadi, basta antisemitismo»

Indignazione dopo lo sfregio ad Anna Frank. Lettura del Diario prima delle partite

Sono già venti, ultrà noti e sconosciuti. Fra loro un 17enne e addirittura un ragazzino di 13 anni. Sono i tifosi della Lazio, identificati dalla Digos con la videosorveglianza della curva Sud dell’Olimpico, che domenica hanno attaccato nel settore riservato ai romanisti decine di adesivi antisemiti raffiguranti Anna Frank con la maglia giallorossa. «Un gesto disumano, allarmante per il nostro Paese», dice il capo dello Stato Sergio Mattarella, mentre il ministro dell’Interno Marco Minniti assicura che i responsabili «di un comportamento così ignobile» saranno perseguiti e «definitivamente esclusi dagli stadi». La Federcalcio, d’intesa con l’Unione delle comunità ebraiche italiane e il ministro dello Sport Luca Lotti, ha stabilito che oggi su tutti i campi di A, B e C sarà letto prima del calcio d’inizio un brano del Diario di Anna Frank, seguito da un minuto di riflessione, e ai bimbi che accompagnano i giocatori verrà donata una copia di Se questo è un uomo di Primo Levi. Proprio a Lotti si è rivolto ieri il ministro israeliano dello Sport Miri Regev: «Spero che l’Italia estirpi l’antisemitismo». Stasera a Bologna la Lazio effettuerà il riscaldamento indossando una maglia con il volto della ragazza simbolo della Shoah. I suoi tifosi siederanno nel settore ospiti, la curva dedicata ad Arpad Weisz, allenatore ungherese vittima dell’Olocausto. Ma già ieri la visita al Tempio maggiore della Capitale del patron biancoceleste Claudio Lotito per deporre una corona di fiori è stata accolta con gelo dalla Comunità ebraica, che non ha inviato rappresentanti ad accogliere la delegazione laziale. «Non è una lavatrice, né un luogo dove si presenta un omaggio floreale e si risolve tutto — commenta il rabbino capo Riccardo Di Segni —. Siamo stanchi e insoddisfatti da apparizioni che potrebbero sembrare risolutorie. Servono cose concrete, atti repressivi». La notizia degli adesivi razzisti ha provocato sdegno anche a livello internazionale. Secondo il premier Paolo Gentiloni «è successo qualcosa di incredibile, inaccettabile, da non minimizzare», mentre íl segretario del Pd Matteo Renzi propone che le squadre scendano in campo «con la Stella di David al posto dello sponsor». «Siamo sotto choc», dicono i responsabili della Casa di Anna Frank ad Amsterdam. E mentre il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi accusa Lotito di aver aggirato la squalifica della curva Nord per razzismo aprendo «la Sud ai colpevoli», il tecnico del Torino Sinisa Mihajlovic dice: «Anna Frank? Non posso commentare, non conosco questa storia, non ho letto i giornali». Ieri gli ultrà dell’Ascoli non hanno partecipato al minuto di raccoglimento. Ma il resto dello stadio sì, applaudendo.