16 Dicembre 2016

Procedimento penale contro due estremisti autori di un atto di antisemitismo alla sinagoga di Vercelli

Fonte:

La Stampa edizione di Vercelli

Striscione anti-Israele in sinagoga “Ci scusiamo”

È iniziato il processo a Alessandro Jacassi e Sergio Caobianco, i due vercellesi di 43 e 29 anni, difesi dagli avvocati Gianluca Vitale e Laura Martinelli, che nel luglio 2014 avevano appeso uno striscione sul cancello della sinagoga di via Foa con le scritte «Stop bombing Gaza», «Free Palestine» e «Israele Assassini». Il telo era stato rimosso tra lo sdegno della Comunità ebraica, che sporse denuncia costituendosi parte civile. Gli imputati, che devono rispondere del reato di incitamento all’odio razziale, hanno rivolto le scuse alla Comunità ed espresso rammarico per la strumentalizzazione e l’incomprensione del gesto, spiegando che lo striscione era contro le politiche repressive di Israele e non un atto di antisemitismo. E avevano scelto la sinagoga per suscitare una presa di posizione della comunità. La presidente Rossella Bottini Treves, difesa da Tommaso Levi, ha detto che su una vicenda così complessa non può prendere posizioni politiche, ma ha ribadito la pericolosità del gesto, che confonde il popolo e la religione ebraica con lo Stato di Israele: «Il gesto non può che avere valenza antisemita e può essere occasione di strumentalizzazione da chi professa idee razziste. Auspico che i due attivisti chiedano scusa pubblicamente e manifestino solidarietà alla Comunità, ancora oggi vittima di attacchi». [R.MAG.]