13 Agosto 2013

Polemica tra il CAIM (Coordinamento delle Associazioni Islamiche di Milano) e la Comunità ebraica di Milano

Fonte:

ADNKronos

«Rispettiamo la Comunità Ebraica di Milano e la consideriamo un interlocutore del dialogo interreligioso ma riteniamo del tutto inopportuno che cerchi di interferire nel rapporto tra la nostra comunità e le istituzioni». A sostenerlo è Davide Piccardo, coordinatore del CAIM (Coordinamento delle Associazioni Islamiche di Milano) in riferimento alla presa di posizione della Comunità Ebraica di Milano sulla partecipazione dell’amministrazione comunale alla celebrazione della fine del Ramadan all’Arena. «Noi – prosegue Piccardo – ci siamo sempre astenuti dal farlo nei loro confronti e non intendiamo prendere lezioni da chi sostiene uno stato che viola costantemente la legalità internazionale ed i più elementari diritti umani portando avanti un’occupazione militare brutale, razzista e criminale. Fa specie – spiega – sentir parlare di tutela dei minori da chi sostiene uno stato come Israele che si è macchiato di innumerevoli stragi di bambini e detiene illegalmente nelle sue carceri più di 800 bambini palestinesi». Nei giorni scorsi, il portavoce dalla sinagoga Beth Shlomo di Milano aveva chiesto le dimissioni di Piccardo a seguito della partecipazione, durante il Ramadan, di un imam che avrebbe mostrato in più occasioni le sue posizioni estremiste.

«Le parole pronunciate anni fa dallo Shaikh Riyad Al Bustanji sono state in questi giorni indegnamente distorte e strumentalizzate». A dirlo è Davide Piccardo, coordinatore delle Associazioni Islamiche di Milano, in merito alla presa di posizione della Comunità Ebraica cittadina contro la partecipazione del Comune di Milano al Ramadan, considerata la presenza dell’imam Al Bustanj. Quest’ultimo «non ha mai – sostiene Piccardo – inneggiato all’odio e tanto meno al martirio dei bambini. Abbiamo dato mandato ai nostri legali di procedere per diffamazione e per istigazione all’odio razziale e religioso nei confronti di chi lo ha fatto». «Ridicole. Denunce che non stanno in piedi». Così il portavoce della Comunità Ebraica di Milano, Daniele Nahum, definisce le minacce di querela di Davide Piccardo. Non si placano dunque le polemiche post-Ramadan che hanno coinvolto nei giorni scorsi anche l’amministrazione comunale, ‘rea’, secondo la Comunità ebraica, di aver partecipato alla preghiera per la fine del digiuno. La nota del coordinatore del CAIM non sarà sottovalutata. «Ci riuniremo domani – spiega Nahum – per capire che importanza darle. Lui parla impropriamente perché nessuno di noi ha mai tirato fuori la questione di Israele». Nel mirino dell’associazione finiscono proprio quelle frasi che ripropongono la storica contrapposizione tra le due fedi sullo stato di Israele e sull’occupazione del suolo palestinese. ‘Non intendiamo – ha scritto oggi Piccardo – prendere lezioni da chi sostiene uno stato che viola costantemente la legalita’ internazionale ed i più elementari diritti umani portando avanti un’occupazione militare brutale, razzista e criminale. «Noi – prosegue Nahum – non siamo neanche contro la costituzione dei due stati in Israele e, tra l’altro, siamo i primi a essere favorevoli alla costruzione di una moschea a Milano». Il portavoce della Comunità Ebraica ritorna anche sulla questione dell’imam ‘estremista’: «A meno che – precisa – la traduzione sia fallace, quelle frasi sul martirio le ha dette. E Hamas è un’organizzazione terroristica. Lo dicono tutti, lo dice anche il Governo italiano». Per questo, la Comunità Ebraica ha ritenuto «una svista» la partecipazione del Comune di Milano al Ramadan, «se si scelgono certi interlocutori». Quanto alle denunce, Nahum conclude: «Se ci saranno, risponderemo. Anche se noi preferiamo metodi di discussione più democratici».La Comunità Ebraica di Milano «si trova obbligata a sospendere i rapporti con il Coordinamento delle Associazioni Islamiche di Milano». È quanto riferisce in una nota che fa seguito alle dichiarazioni del portavoce del CAIM Davide Piccardo che ieri ha definito lo Stato di Israele come ‘uno stato che viola costantemente la legalita’ internazionale e i più elementari diritti  umani portando avanti un’occupazione militare brutale, razzista e criminale. Si tratta, per la comunità, di «dichiarazioni inaccettabili» anche «per tutta la cittadinanza milanese, oltre che  per il buonsenso». Nella nota, la Comunità Ebraica prosegue  rivolgendosi a Piccardo: «Giova ricordargli che lo Stato di Israele è l’unica democrazia del Medio Oriente dove i diritti delle minoranze religiose e di genere sono garantiti. E dove peraltro proprio la minoranza islamica gode di diritti neanche lontanamente paragonabili a quelli di cui gode nel resto del Medio Oriente». La Comunità, che ritiene «legittime e doverose» le critiche per la presenza dell’imam Al-Bustanji alla festa per la fine del Ramadan, ricorda al CAIM che «il nostro Paese intrattiene ottimi rapporti diplomatici con lo Stato di Israele e che la nostra città è felicemente gemellata con Tel Aviv fin dal 1997». Sempre su Al-Bustanji, ribadisce che «nel recente passato si è macchiato di dichiarazioni gravissime incitando al martirio nei confronti di Israele, con l’aggravante del coinvolgimento perfino dei bambini».