1 Maggio 2017

Manifestazione neofascista al cimitero di Musocco a Milano

Fonte:

Corriere della Sera edizione di Milano

Autore:

Paola D’Amico

Parata neofascista a1 campo X

«Identificheremo i partecipanti»

Boldrini: lo Stato non si fa deridere. Piazza Tripoli, vandalizzata targa di Rabin

La questura ha aperto un fascicolo sulla manifestazione neofascista a Musocco. Sarà consegnato domani al procuratore aggiunto Alberto Nobili. Mentre il prefetto Luciana Lamorgese — che ha concordato con il questore Marcello Cardona di procedere all’identificazione dei partecipanti attraverso le immagini e i filmati disponibili — chiarisce che s’è trattato di un’«iniziativa non comunicata, clandestina». Sul caso, ieri, è intervenuta anche la presidente della Camera, Laura Boldrini: «Sono certa che le autorità competenti, che già erano intervenuti in modo efficace alla vigilia della Liberazione, sapranno attuare tutti i provvedimenti necessari a dimostrare che lo Stato non si fa deridere dai nostalgici. Ma una risposta è chiamato a darla anche il Parlamento. In commissione Giustizia alla Camera sono in discussione proposte miranti a contrastare più incisivamente la propaganda neofascista. Mi auguro possano diventare legge al più presto». I movimenti neofascisti, sabato in occasione dell’anniversario della morte di Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi, hanno dribblato il divieto della Prefettura a mettere in scena marce con saluto e simboli nazifascisti in Città Studi. Ma, nella tarda mattinata, si sono dati appuntamento a Musocco. Più numerosi che mai. Perché il 29 aprile è da tempo diventato il giorno del loro raduno nazionale. Poi, hanno pubblicato sulle pagine dei social network le immagini della parata, ovviamente con i militanti ripresi di spalle. Un’evidente sfida lanciata alle istituzioni che quest’anno, per evitare il ripetersi di uno show inquietante andato in scena nel giorno della Liberazione per cinque anni consecutivi (dal 2012) al cimitero Maggiore, s’era mobilitata, ottenendo l’ordinanza prefettizia che vietava la parata nera. Milano, Città Medaglia d’Oro della Resistenza «non si merita tutto questo», ha detto il sindaco Giuseppe Sala. «Chiedo ufficialmente a tutte le forze presenti in Consiglio comunale una ferma condanna. Ora vedremo chi lo farà e chi no. Tutti quelli che sono denunciabili vanno denunciati. Credo ci siano che gli estremi per l’apologia di fascismo». Così l’Anpi provinciale. «Quanto è avvenuto a Musocco è una gravissima provocazione — ha detto il presidente Roberto Cenati — che offende la nostra città. Chiediamo alle *** autorità di agire, perché la Costituzione e le leggi Scelba e Mancino vengano finalmente rispettate e applicate». Ci sono testimoni. Uno fa il giardiniere a Musocco. Gli avevano parlato della parata nera al «Campo dell’Onore» (dove sono sepolti oltre mille caduti della Rsi e delle Ss) come l’hanno ribattezzato i militanti di CasaPound e Lealtà e Azione, gli affiliati agli Hammerskin. «Ieri c’ero — ha detto —. Lavoravo. Alle mie spalle ho percepito il boato della marcia lontano. Ben prima che si vedessero persone arrivare dall’ingresso laterale, in via Barzaghi. Mi ha preso una profonda inquietudine, un indefinibile disagio». È stato issato il vessillo con l’aquila argentea della Repubblica sociale italiana. «Poi hanno urlato a gran voce il nome dei sepolti nel Campo X, ho sentito forte e chiaro Valenti e Borsani». Ieri, intanto, in piazza Tripoli, nel quartiere ebraico, è stata distrutta la targa in memoria di Yitzhak Rabin, il premier israeliano premio Nobel per la pace, al quale Milano ha intitolato i giardini.