Fonte:
Corriere della Sera
Autore:
Giorgia Iatosti
Stop ai nuovi accordi istituzionali e al rinnovo di quelli in essere: l’università di Padova mette un freno ai rapporti con Israele. Ieri, il Senato accademico ha approvato all’unanimità una mozione con la quale si impegna a non stipulare nuove intese, né a rinnovare quelle in essere, con quelle università e quegli enti israeliani che «contribuiscono al perpetrarsi delle gravissime violazioni del diritto internazionale e al mantenimento dell’occupazione illegale del Territorio Palestinese». L’Ateneo ribadisce il proprio sostegno all’autodeterminazione del popolo palestinese, così come l’importanza di condannare le ripetute violazioni del diritto internazionale compiute dallo Stato di Israele a Gaza, auspicando il rafforzamento delle iniziative diplomatiche e politiche «finalizzate a far cessare il fuoco».
Le altre mozioni
Durante lo scorso anno accademico, l’università aveva già votato altre due mozioni: la prima a novembre 2023, con la quale si condannava l’attacco del 7 ottobre compiuto da Hamas, così come la violenta risposta dell’esercito israeliano. La seconda, approvata all’unanimità nel maggio 2024, esprimeva sconcerto verso l’evoluzione del conflitto a Gaza, destinando risorse per borse di studio finalizzate all’accoglienza di docenti e studenti delle università palestinesi distrutte a causa del conflitto. E si impegnava ad inserire negli accordi di ricerca un richiamo esplicito all’articolo 15 del Codice di integrità della ricerca dell’Ateneo, promuovendo la cultura come valore etico di pace.
Gli studenti: non basta
A un anno di distanza, la rettrice Daniela Mapelli, che finora alla rottura dei rapporti accademici con Israele si è sempre detta contraria, riafferma di contro la volontà di tutelare la pacifica convivenza delle numerose comunità internazionali che fanno parte dell’università di Padova. «Confermiamo — dice — i progetti accademici che coinvolgono ricercatrici e ricercatori con omologhi di università israeliane. Progetti che hanno valenza esclusiva di didattica e ricerca. Ma sospendiamo la stipula di nuovi accordi internazionali con enti e istituzioni israeliane che contribuiscano, in qualsiasi modo, al porre in essere delle sistematiche violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani».
Gli studenti che da due anni sollecitano l’ateneo a misure più drastiche non sono soddisfatti. «Abbiamo votato a favore perché è un passo in avanti rispetto alle posizioni timide del passato, ma non è abbastanza — Massimo Masini, senatore di Udu —. Gli accordi che l’università mantiene in vita scadono tra il 2026 e il 2027. Cosa succederà a Gaza prima di allora?».